(Red) – Girano già da qualche giorno, attraverso le redazioni della stampa locale, almeno sei proposte di emendamento al bilancio redatte dalle opposizioni che, senza essere state nemmeno protocollate e prive dell’obbligatorio parere di regolarità tecnica, vengono strumentalmente sbandierate e pubblicizzate al solo scopo di poter godere di qualche misero momento di visibilità politica, quella della serie: “Qui ci siamo anche noi pronti ad avanzare proposte utili per la città”. Un atteggiamento infantile e sprovvisto di ogni fondamentale principio di correttezza sia politica che istituzionale, anche perché quale affidabilità potrebbero garantire consiglieri che, nella I’ Commissione, hanno chiesto con insistenza il “PEG” (Piano Economico di Gestione) che da sempre, e di certo non da ieri pomeriggio, rappresenta il principale strumento di definizione delle competenze politico-tecniche, in quanto, nell’ambito di una programmazione definita dagli organi politici, ma rimessa per l’attuazione agli organi tecnici, segna il passaggio di competenze fra esecutivo e dirigenti/responsabili dei servizi e contiene indicazioni circa gli obiettivi gestionali assegnati, congiuntamente alle risorse necessarie alla loro realizzazione. Quindi hanno inutilmente richiesto un atto che, secondo il protocollo amministrativo e nonostante qualche commissario tentasse di spiegarglielo, è successivo all’approvazione del documento finanziario che, come è noto, avviene nell’aula consiliare. Questa è la triste realtà di “Opposizioni” vuote ed impreparate ad affrontare la gestione di una città come quella stabiese, ma del resto ampia ed articolata dimostrazione è stata offerta durante la loro disastrosa e sciatta gestione che dal 92′ al 2018 ha, con debiti e fallimenti, letteralmente affossato Castellammare.
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