Continua senza soluzione di continuità la sterile “caccia alle streghe” delle ormai logore opposizioni stabiesi

(Vercingetorix) – Si respira una brutta aria in città, e sicuramente non solo a causa del caldo afoso, torrido ed asfissiante che, in queste ultime settimane, sta rendendo il clima effettivamente molto incandescente. In una comunità come quella stabiese pregna di ataviche problematiche relative alla carenza di lavoro, in gran parte dovuto al pesante ridimensionamento delle attività produttive di Via De Gasperi, ed in un periodo difficile culminato con il fallimento della partecipata Terme di Stabia decretato da “Niculino ‘o parulano” sembra che, alla luce del risultato elettorale del 24 giugno 2018, tutte le responsabilità del sostanzioso abbattimento del PIL cittadino siano un esclusivo demerito da addebitare all’amministrazione di Cimmino, Asam, Sint con MPS, Eco Ego, Palazzo Di Nola, Stimmatine, Biblioteca e dissesto finanziario compreso.

Un clima di odio e di rancore, non solo politico, che sottotraccia le litigiose e divise opposizioni hanno intrapreso ad alimentare sin dai primi giorni dell’insediamento della compagine di CDX premiata dal consenso popolare dei cittadini stabiese. Un atteggiamento per nulla comprensibile, visto che sul piano politico-amministrativo non risulta sussistere alcun valido motivo; in quanto le motivazioni addotte avvalorano inconfutabilmente la tesi di una inspiegabile ed ossessiva invidia, relativa a questioni di carattere personale, che combinata con la pochezza politica-programmatica trasuda nei confronti di chi, risolvendo la miriade di scelte fallimentari operate dagli incapaci predecessori, si è ritrovato a dover estinguere contenziosi e debiti milionari frutto di scelte, tanto improbabili quanto scellerate, perpetrate ai danni della città ed alle tasche degli inconsapevoli cittadini stabiesi. Un gioco al massacro che, senza alcuna esclusione di colpi, punta soltanto a delegittimare chi è arrivato al governo della cosa pubblica cittadina attraverso il libero esercizio del voto popolare. E per fortuna del centrodestra stabiese che alcuni episodi di compravendita dei voti, avvenuti sia nel corso delle consultazioni del 2016 che in quelle del 2018 e sui quali ancora indaga l’autorità giudiziaria, abbiano riguardato solo ed unicamente candidati appartenenti a coalizioni diverse da quella capeggiata da Gaetano Cimmino. Inoltre, basterebbe solo pensare che tutti i grandi appalti, di cui il 93% tutt’ora in corso di validità, sono stati tutti banditi ed aggiudicati nel periodo in cui ad amministrare la città erano coalizioni di centrosinistra, escluse al momento solo tre società, colpite da interdittiva prefettizia, per le quali è stata avviata l’immediata risoluzione contrattuale con la immediata cessazione di qualsiasi tipo di collaborazione e/o erogazione di servizi per la Pubblica Amministrazione stabiese. Scelte coraggiose che sicuramente pagheranno in maniera positiva, considerata la determinazione senza indugio nel realizzarle sul campo, nella formulazione di un giudizio sulla trasparenza amministrativa che ad oggi appare, a dir poco, più che lusinghiero. Gli addetti ai lavori della politica locale, almeno quelli di oggi, sembrano essere lontano anni luce da quelli che, ai tempi della tanto vituperata prima repubblica, si cimentavano in un sano e costruttivo confronto politico che, anche se a volte aspro, risultava al servizio della propria comunità. Altri tempi, e se tanto è quello che oggi ci passa il convento, nasce spontanea la domanda: Basterà tanto(vuoto) a soddisfare le esigenze dei cittadini stabiesi? Ai posteri l’ardua sentenza!

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