(Red) – “Un errore madornale, grave, ingiustificabile quello commesso degli uffici regionali preposti. Dalla Regione Campania arriva l’ennesima presa in giro sulla questione Terme”. Così esordisce Annamaria De Simone, ex dipendente Termale, oggi consigliere comunale stabiese, una premessa prodoma di uno sfogo che appare deciso a far chiarezza su questa assurda vicenda che ha visto prima il fallimento dell’azienda, con il relativo licenziamento dei circa 100 lavoratori, e successivamente la fuga dalle responsabilità dei veri responsabili del tracollo. La De Simone continua tutto d’un fiato: ” I requisiti sbagliati nel bando per il rilascio, o rinnovo delle concessioni per le acque minerali e termali, rappresentano l’ennesima beffa per tutti i lavoratori che da troppi anni attendono una svolta. Non possiamo più accettare i proclami di un governatore che sbandiera la rinascita del termalismo nelle campagne elettorali del 2015 e del 2020, salvo dimenticarsi di Castellammare quando non fa più presa per racimolare voti. E la vicenda del bando sbagliato, rappresenta un’altra farsa della Regione di De Luca, che la filiera grillina finge di non conoscere. Un trittico di politicanti stabiesi prestati alla politica, che continuano ad inanellare gaffe che disonorano la nostra città, tanto senza aver mai prodotto una sola proposta utile a questo territorio, ed in particolare per quelle che “furono” le Terme di Stabia. Da un lato c’è il sindaco Gaetano Cimmino che, con la sua maggioranza, si fa carico di produrre il protocollo d’intesa, sottoposto già a febbraio 2021 alla Regione e al Mise, per sbloccare finalmente la questione Terme al fine di accompagnare gli investimenti dei privati sul termalismo. Dall’altro c’è una Regione che va a rilento, con le sue professionalità che viaggiano a ritmi da bradipo, commettendo anche sbagli madornali, tanto solo per usare un eufemismo. Questo atteggiamento passivo non possiamo più accettarlo. Non può accettarlo la città, continuamente mortificata dall’accoppiata 5 Stelle-Pd, supportata dagli instancabili giullari di Italia Viva. Non può accettarlo un’amministrazione comunale costretta persino a bacchettare bonariamente la Regione per l’errore commesso, che rallenta ulteriormente il percorso di rilancio delle Terme. Non possiamo accettarlo noi lavoratori termali, che dal 2015 siamo vittime del disastro di una politica di centrosinistra che continua a fare promesse e nei fatti si dimostra la vera “nemica” dei lavoratori. Infatti, quelli che oggi parlano a vanvera sulla vicenda delle Terme sono, e restano, quelli che nel marzo 2017 fecero “sgombrare con la forza” l’aula consiliare, per la prima volta nella storia della città, dai lavoratori termali. Restano quelli che in ben 18 riunioni della “Commissione Terme” sono riusciti a garantire una presenza pari a nemmeno i 2/3 delle commissioni, per non sottolineare che a dichiarare il fallimento delle Terme di Stabia fu proprio il sindaco Cuomo a fronte di un decreto ingiuntivo pari a soli 30.000 euro. Una carrellata di errori “a sbaffo” che rappresenta un grave danno per la città, soprattutto oggi che finalmente a Castellammare si respira un’aria nuova con questa amministrazione che ha imboccato la strada giusta per restituire le Terme agli stabiesi. La pazienza è finita, – conclude la De Simone – ma c’è ancora tempo per recuperare. Basta volerlo. Tutti insieme“.

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