(Red) – Uno scenario inimmaginabile è quello, del “The day After”, che si presenta agli occhi dei cittadini gragnanesi dopo lo svolgimento delle elezioni comunali che si sono svolte il 3 e 4 ottobre nella Città della Pasta. Un risultato che sarà sicuramente oggetto di ampie ed articolate valutazioni politiche, interne ai “Partiti fantasmi”, al fine di capire le ragioni che hanno determinato una débâcle di proporzioni impensabili. Infatti, a sostegno del candidato Sindaco Cimmino, si erano ritrovati proprio tutti gli esponenti dei partiti dell’intero “arco costituzionale”, dai Piddini ai Grillini, da Forza Italia a Fratelli d’Italia, dagli ex Udeur alla Lega compresa, insomma una macedonia completa e molto “sostanziosa” sotto l’aspetto politico-elettorale, tanto a voler considerare la discesa in campo di tanti ‘ex-Signori delle preferenze’ che, travestiti da civici, competevano tra le fila delle sette “Civiche” della coalizione a supporto del Sindaco uscente. Il risultato conseguito dalla coalizione Cimminiana, relegata all’opposizione dal voto popolare, è a dir poco strabiliante, preso atto che è risultato eletto De Angelis Antonio, in quanto candidato con la lista “Uniti per Gragnano”, nonché ex commissario cittadino di Fratelli d’Italia fino al 20 di agosto 2021. Un grande risultato, è stato quello conseguito sul campo dal fedele seguace della Meloni che, attraverso questo perverso meccanismo elettorale, è riuscito finanche nell’impresa di risultare eletto in consiglio comunale, considerato che se avesse, paradossalmente, provato a presentare una lista del suo partito, difficilmente sarebbe riuscito a mettere insieme sia i 16 candidati che a raccogliere le firme necessarie per la validazione e presentazione della stessa lista. Di contro, la Lega stabiese in trasferta elettorale a Gragnano, pur conseguendo ben 350 preferenze per la propria candidata, Bianca Maria Rossetti, non è riuscita a portarla in consiglio comunale. Un risultato che si è trasformato in una  “Fetecchia” annunciata, per questi menestrelli della politica, bruciati nei loro boriosi disegni da un elettorato attento ed oculato che ne ha bocciato progetti e programma. Resta da sottolineare, solo per amore della verità, che mentre il candidato Sindaco Cimmino ha conseguito, in termini percentuali, l’1,20% in meno rispetto al risultato ottenuto dalle liste che hanno registrato una percentuale pari al 42,43% dei voti validi espressi, il candidato Sindaco Nello D’Auria ha conseguito, sempre in termini percentuali,  la stessa percentuale di voti conseguita dalle liste sostenitrici la propria coalizione e pari al 56,52% dei voti validi espressi. Meditate gente, Meditate!      

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