(Red) – Il punto 3 all’ordine del giorno, approdato oggi in consiglio comunale, rappresenta l’ennesimo debito fuori bilancio che matura alla luce della superficialità che troppo a lungo ha contraddistinto in passato l’attività della componente di gestione dell’ente.
Anche l’attività dell’organo politico non è immune da responsabilità dirette in questa complessa vicenda.
Infatti, quando la società Gerardo Di Nola spa è fallita, nei primi mesi del 2017, il Comune di Castellammare di Stabia si era insinuato per una somma pari ad 1 milione e 300mila euro, di cui 412mila euro di oneri di urbanizzazione.
La restante parte riguardava principalmente i tributi comunali non pagati dalla società, rispetto alla quale l’ente versava il canone per il fitto dovuto per l’occupazione dei locali con gli uffici comunali.
All’esame dello stato passivo, tuttavia, sono stati ammessi solo gli oneri ma, putacaso, non sono stati ammessi i tributi comunali. Il motivo? Semplice, perché il Comune non aveva messo a punto gli atti di accertamento.
Una mancanza grave, anzi GRAVISSIMA, da parte della componente gestionale dell’ente, in particolare da parte del settore economico-finanziario e del settore avvocatura dell’epoca. Una leggerezza che nel 2017 ha coinvolto anche la società che gestisce l’attività di accertamento e riscossione dei tributi comunali, la Soget, che aveva effettuato l’accertamento senza effettuare l’insinuazione al passivo.
E non a caso poi, nel 2019, quando l’amministrazione Cimmino ha fatto notare la lacuna, all’esito di una minuziosa attività di studio e verifica degli atti, la Soget ha effettuato l’insinuazione al passivo che il tribunale ha rigettato ed ha escluso per “ultratardività”. Lo stesso tribunale che aveva già evidenziato la superficialità della componente di gestione, aveva parlato appunto di una “carenza di documentazione” prodotta in fase di accertamento, che nei fatti rappresenta la matrice di questo ennesimo debito.
Una responsabilità che ha visto coinvolte svariate componenti, una superficialità che per troppi anni, in passato, ha tenuto banco, anche da parte dell’organo politico (Amministrazione) che ha trascurato alcuni temi così scottanti, che influiscono e pesano sulle tasche dei cittadini stabiesi.
Rispetto alla vicenda, è bene chiarirlo, c’è un giudizio in corso, perché la Soget ha presentato ricorso in merito all’esclusione dall’insinuazione al passivo.
Ma intanto a marzo 2020, il Consiglio Comunale ha dovuto approvare due debiti fuori bilancio, per un importo complessivo di circa 610mila euro. Ed oggi si è ritrovato in aula ad approvare un ulteriore debito fuori bilancio da circa 380mila euro. Un importo complessivo pari a 923mila e 491 euro, un provvedimento che la maggioranza di CDX ha approvato, solo ed esclusivamente, per il senso di responsabilità che lo contraddistingue nei confronti della città.
Un senso di responsabilità che per troppi anni è mancato, e che ha generato un salasso costante per tutti i cittadini.
Non è il primo debito fuori bilancio che arriva nel consiglio comunale stabiese e che è stato ereditato solo a seguito della superficialità del passato, da una gestione per troppo tempo impalpabile e bizzarra della macchina comunale. Basti pensare ad Ego Eco, Sint e al disastro che è stato perpetrato ai danni dei lavoratori termali. E subito dopo alle Ancelle e Stimmatine, che rappresentano un ulteriore e pericoloso “sospeso” che pende come una mannaia sulla testa dei cittadini.
“Sin dal nostro insediamento – ha commentato la consigliera De Simone del gruppo Cimmino Sindaco di Stabiae- abbiamo deciso di scavare un solco rispetto al passato, per salvaguardare il bilancio comunale dai disastri di un tempo. Innanzitutto con Asam abbiamo già dato prova della nostra ferma volontà di tutelare i cittadini, evitando un bagno di sangue milionario confezionato nel recente passato anche dall’organo politico che ci ha preceduto. E anche nella vicenda di Palazzo Di Nola, grazie all’impegno dell’assessorato al bilancio sin dal momento del nostro insediamento – continua la De Simone – ci siamo impegnati per salvaguardare le casse comunali e le tasche dei cittadini, accantonando le somme necessarie per fronteggiare l’eventuale perdita con la possibilità di rivalerci sui responsabili. E ritengo, inoltre, come ho già fatto presente in I^ commissione, che sia opportuno che questi atti vengano posti all’attenzione della Corte dei Conti, con estrema rilevanza, perché oggi la città ha tanto bisogno di giustizia e di chiarezza. E noi stiamo facendo finalmente ordine nel caos che ha regnato qui a lungo. Mostrando un senso di responsabilità che per troppi anni è mancato – ha concluso la componente della Commissione Bilancio”.
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