Dopo la truffa anche la beffa si aggiunge a carico degli ex-termali che, presi di mira dal Capo delle Opposizioni in pectore, vengono anche additati alla pubblica opinione proprio da chi è moralmente e politicamente “corresponsabile del fallimento, ed anche del “BANDO TRUFFA APU”, politico-amministrativo della società Terme di Stabia SpA e della situazione economica in cui versa Sint a tutt’oggi!
(Red) – Una giornata grigia e uggiosa, in questa prima metà della stagione autunnale, diventa musa ispiratrice per le insolenti meditazioni di un “navigato” politico stabiese proiettato ormai alla, continua e disperata, ricerca di un’identità politica credibile e stabile, oltre che di un porto sicuro dove poter attraccare con il suo trentennale carico di “esperienza politica e gestionale”, maturato in una sinistra che, alla luce delle ultime esternazioni, sembra essere diventato un passato del quale, Andrea Di Martino, avverte la necessità di liberarsene. Probabilmente, questo atteggiamento, è utile solo per combattere la “solitudine politica”, o forse solo per assurgere agli onori della cronaca politica cittadina, che lo vede alla perenne ricerca di una sponda che gli consenta di poter assumere la leadership del cartello delle opposizioni, ad oggi diviso e frantumato al proprio interno. Una manovra messa in campo, dopo i reiterati tentativi esperiti a tutto tondo, mentre lancia alla maggioranza segnali distensivi nei suoi interventi in aula consiliare e, contemporaneamente, intento ad intessere rapporti politici con un potente esponente regionale del centrodestra che, secondo quanto si sussurra, sarebbe orientato a lasciare quanto prima la propria formazione di appartenenza. “Un giudizio molto sprezzante e tagliente arriva dal consigliere Andrea Di Martino nei confronti dei lavoratori ex-termali. Un giudizio che rappresenta un’abbondante dose di cianuro inoculata proprio verso quei lavoratori umiliati, mortificati e violentati nel loro sacrosanto diritto al lavoro proprio da parte dei suoi amici di partito, sodali dell’intero centrosinistra stabiese, che hanno prima razziato la “preda” e poi l’hanno spolpata fino al midollo”. Così Annamaria De Simone, consigliera del gruppo consiliare Gaetano Cimmino Sindaco di Stabiae:
“Il mio amico Di Martino nell’ultimo consiglio comunale ha invitato a parlare esclusivamente del presente dimenticando ed ignorando il passato. – prosegue la consigliera De Simone – Forse sarebbe utile ricordare che la responsabilità del giudizio avviato dai lavoratori termali va ascritta esclusivamente alla scelta fatta, a suo tempo, dall’ex sindaco Cuomo (PD) e dal suo mentore Marasca, in quel periodo assessore al bilancio ed alle partecipate nonché ex direttore generale di Terme ed ex direttore generale dell’ente stabiese, di portare in liquidazione prima, ed al fallimento poi, la società Terme di Stabia a seguito di un decreto ingiuntivo di appena 30.000 euro, per un credito maturato e non pagato ad una società fornitrice di energia elettrica scelta, guarda caso, dallo stesso ex direttore generale.
E se le assunzioni alle Terme venivano gestite in maniera clientelare, vedi accordo sindacale di passaggi da padre in figlio del 1991, io ricordo che una sola persona fu querelata per aver tentato di far fallire questa clientelare operazione (tra l’altro assolta dal Gip perché il fatto non costituiva reato) ma non risulta, a mia memoria, che si trattasse del Di Martino anzi, a quanto pare, risulta invece che la sua parte politica ne ottenesse rilevanti vantaggi elettorali in periodi di elezioni.
E se i lavoratori ex-termali, creditori di circa 17 mensilità mai pagate a tutt’oggi, hanno dovuto subire anche la ‘nefandezza’ di veder detratte, in pre-deduzione, da un residuo pagamento dell’Asl Na3Sud le competenze di quei professionisti targati PD (Ostieri, Giugliano, Tarzia ecc…) che avevano curato la stesura della proposta concordataria affidatagli dal ‘piddino’ Nicola Cuomo, incarichi che, a memoria di tutti gli addetti ai lavori, sarebbero stati onorati e retribuiti solo nel caso che le attività intraprese fossero addivenute a buon fine. Pertanto, e sarebbe molto utile per l’avvelenato consigliere, bisognerebbe conoscere i motivi che hanno spinto questi lavoratori a proporre appello alla disonorevole decisione giudiziaria che li vide soccombere, nel procedimento del Tribunale di Taz in prima istanza, e considerato che ‘esiste un giudice in quel di Berlino’, non può permettersi di ‘infangare’ un’intera classe di lavoratori solo perché ha visto premiata, da una sentenza favorevole, la propria ostinazione a perseverare nella lotta.
Chi ha determinato tutto ciò milita al suo fianco, forsanche nel suo stesso partito di oggi, perché se avessero perseguito la strada del confronto costruttivo, a fronte di quella intrapresa del muro contro muro, – ha concluso la consigliera De Simone – a tutt’oggi non sarebbe in pericolo l’intero patrimonio immobiliare del Solaro”.
Peccato che un politico di lunga militanza, come Di Martino, abbia deciso di “scagliarsi ferocemente” contro gli ex-lavoratori termali, ma del resto che ci si poteva attendere da chi , invece di liberare il Solaro dai delinquenti, scelse di “far cacciare con la forza i lavoratori termali dal Consiglio Comunale di Marzo 2017”? #TrasformismoconMexico&Nuvole
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