(Red) – In questo tempo, a ridosso delle feste natalizie, in tutte le città del Belpaese fervono i preparativi per organizzare i ludici eventi che contribuiscono, storicamente, a creare le condizioni affinché le comunità possano sentirsi coinvolte in una serie di manifestazioni volte a sostenere anche le attività commerciali in prossimità delle festività di fine anno. E tanto accade ovunque, come nelle nostre zone da Sorrento a Salerno e da Torre Annunziata a Napoli, dove gli enti comunali postano, in appositi capitoli di bilancio, cifre appositamente destinate all’organizzazione di questi eventi. Eppure, se questo accade nelle città citate in epigrafe. nulla osta anzi giudizi positivi e complimenti a gogò, mentre, al contrario, è bastato solo che girasse la voce sulla pianificazione di un evento che, dovrebbe vedere quale protagonista Antonello Venditti noto cantautore italiano, sono letteralmente insorte le proteste e critiche delle maldestre opposizioni stabiesi. Il progetto in questione, frutto di una articolata collaborazione con il Ministero della Cultura ed in sinergia con il Direttore di tutti i Musei Italiani, Massimo Osanna, potrebbe finalmente rappresentare una ghiotta occasione per rilanciare le “quotazioni culturali e turistiche” di una città che sfruttando la realizzazione di videoclip interamente girati dall’artista, e da una competente squadra di tecnici del settore, a decantare le peculiarità stabiesi, realizzerebbe la finalità di promuovere con particolare efficacia il nostro Museo e la Reggia di Quisisana, tanto in sinergia con i prestigiosi scavi stabiesi. Ma la notizia trapelata nei particolari, compreso il costo complessivo dell’operazione chiavi in mano e tasse comprese, ha suscitato le violenti polemiche delle opposizioni che, in maniera strumentale, hanno aprioristicamente chiuso le porte ad una opportunità più unica che rara. Infatti, con tempestività è scattata la comparazione con un evento tenuto, dallo stesso artista, in quel di Sant’Antonio Abate appena qualche anno fa e costato, secondo le opposizioni stabiesi, appena 70.000 euro. Una comparazione senza senso considerato che, il concerto abatese di Venditti con il suo gruppo fu organizzato, e pagato da una Fondazione, quindi da un privato in nome di una intera comunità e l’artista, nel caso di specie, si limitò esclusivamente ad una prestazione artistica svoltasi, in epoca pre-covid, nel quadro di una normale attività musicale. Al contrario, il progetto stabiese prevede il montaggio di un grande palco con la relativa fornitura di circa 10.000 posti a sedere, compreso il piano di sicurezza e tasse, oltre che di un lavoro “cinematografico” finito e pronto da inserire nei circuiti di comunicazione. Questo progetto ha innescato l’invidia di chi per anni, dopo aver illuso i cittadini stabiesi, non è riuscito ad organizzare né a realizzare il progetto politico che li aveva visti premiati dalle urne né tantomeno un miserabile straccio di “evento ludico” che, solo per la cronaca, quelli organizzati sono stati definiti fantasmi proprio nell’anno 2017, visto che nessuno li ha “visti”. E fu così che, Castellammare dopo tanti anni trascorsi nell’oblio, fin dai tempi della conquista del Castello da parte delle truppe di Giovanni D’Angiò che, approfittando del tradimento della “Dama Rossa”, riuscirono a violare le invalicabili mura della fortezza; riesce a liberarsi dall’oppressione di una ex “Giunta Rossa” che pur di non lasciar decollare l’economia stabiese è disposta, sulla scorta del tradimento della “castellana”, a privilegiare eventi ed attività in tutte le altre città che non siano Castellammare. E chest’è!
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