(Red) – Ancora caldo il “corpo” dell’Amministrazione comunale stabiese, sciolta per infiltrazioni camorristiche il 24 febbraio u.s., ed ecco che tra le forze del CSX e 5S è già bagarre in vista delle elezioni comunali che, come stanno le cose, dovrebbero tenersi nella finestra primaverile del prossimo 2024. Neanche il tempo di prendere coscienza delle motivazioni, attraverso la lettura della relazione commissariale che ha determinato la decisione maturata nel CdM, ecco che queste forze politiche, dopo aver lavorato instancabilmente per lo scioglimento, già sono al “lavoro” per prepararsi alla competizione elettorale per la rielezione del nuovo organo consiliare ed, in particolare, per individuare chi dovrebbe guidare la coalizione nella qualità di candidato a sindaco. Accade proprio come in quelle famiglie fameliche, dove alligna cattiveria e perfidia, che alla morte del nonno, e con la salma ancora calda in casa, si accapigliano per impossessarsi del piccolo tesoretto di famiglia. Invero, appena passate poche ore dalla notizia diffusa da “Radio Ruotolo”, il primo a manifestare la necessità che il diritto di designazione, per il prossimo candidato a sindaco, dovesse risultare ad appannaggio dei “grillonzi” è stato proprio l’ex consigliere pentademente uscente. Poi a turno si sono lanciati “tutti gli uomini del P.D.” con Italia Viva che, in virtù del grande impegno profuso sul campo, aspira a assurgere alla guida della città attraverso la costante contrapposizione interna dei suoi due uomini di spicco che, in questi ultimi sei anni, si sono abbracciati molto stretti al fine di “accoltellarsi” meglio alla schiena. E così, mentre Pannullo e Di Martino si stanno scannando in Italia Viva, questo partito a Castellammare rischia di diventare “Italia Priva” del candidato sindaco, perché di questo passo si annulleranno reciprocamente.
La guerra per la poltrona, innescatasi nel PD, è invece ancora più aspra e senza esclusioni di colpi e, in disparte di una piccola componente che sta lavorando per l’instancabile ed immarcescibile Vozza, esistono ben tre componenti che in perenne dissidio tra loro competono, attraverso articolati giochi correntizi, a poter superare di una spanna i propri competitor interni sulla linea del rush finale. La componente di Corrado, che non appena fiutata l’opportunità del momento politico, ha ricominciato a far sentire la sua ingombrante presenza, mentre la componente che fa capo ad Elefante vorrebbe portare il presidente, della locale sezione PD, a capo della coalizione e, infine, la componente di Dello Ioio, Cuomo, Verdoliva e Iovino, che lavora sottotraccia al fine di poter realizzare l’ambito colpaccio.
In tutta questa vicenda, a dir poco misera considerato il comportamento delle forze politiche delle opposizioni stabiesi, è intervenuto oggi nel “dibattito” l’animale politico vero per eccellenza, ossia Salvatore Vozza, intramontabile uomo politico dalle sette vite come i gatti, che ritrovandosi stamane sulla stampa candidato alle prossime comunali ha tuonato dalla sua pagina facebook: “É in corso da qualche tempo una brutta operazione per sviare l’attenzione della città su quanto accaduto: lo scioglimento del Consiglio Comunale , eletto nel 2018, per infiltrazioni camorristiche! Non so trovare altro aggettivo per descrivere lo stato delle cose. Stamattina, addirittura, mi trovo candidato. Si tenta di spostare l’attenzione della città verso altro, si tenta di far schierare i cittadini per creare un clima da tifoserie che non tiene conto della città, delle sue aspettative, delle sue ansie, dei suoi bisogni. Lo scioglimento del Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia rappresenta un fatto grave. In queste occasioni la prudenza dovrebbe invogliare tutti – prima di dare giudizi, di avventurarsi in strane e faziose ricostruzioni dei fatti, dei periodi presi in esame – di aspettare le motivazioni che hanno portato allo scioglimento. Motivazioni che rappresenteranno un elemento essenziale per chiarire responsabilità dalle quali nessuno di noi potrebbe sottrarsi, per fare un ragionamento sulla città, su quanto accaduto e su come si affrontano due lunghi anni di commissariamento : Castellammare non voterà prima del 2024. Anni in cui la città non può perdere le occasioni di sviluppo e restare ferma”.
Una dichiarazione da esperto e consumato politico che, mentre prende atto e sottolinea il vuoto politico esistente nel CSX stabiese in perfetta sinergia con la totale assenza di una seria capacità elaborativa del grave momento che attraversa la città, “riporta la chiesa al centro del villaggio” richiamando “i compagni” della sua area politica ad assumere, di fatto, un atteggiamento molto più prudente e responsabile a fronte di una relazione, che al momento, ancora non risulterebbe essere stata resa nella pubblica disponibilità.
Il tutto condito da baci, cotillon e cuori “equivoci” in bella mostra sui social per manifestare il proprio compiaciuto apprezzamento nei confronti del post odierno dell’ex Sindaco. Tra questi estimatori c’è anche il figlio di un noto costruttore stabiese al centro di un’informativa della Dda in quanto ritenuto “in odore di camorra”. Un soggetto a quanto pare molto trasversale, dato che i suoi dialoghi, e ora anche i cuori diffusi dai suoi congiunti, svariano da destra a sinistra senza soluzione di continuità. A buon intenditor.
Castellammare di Stabia lì 6 marzo 2022
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