Il commento sui voti che la camorra avrebbe garantito al PD: «Vogliamo davvero capire cosa accadde in quegli anni, e chi era il regista politico dell’accordo con la criminalità».
Un esponente politico del Pd avrebbe chiesto voti ad un delegato del clan D’Alessandro in occasione delle elezioni amministrative del 2013, che videro la vittoria della coalizione di Nicola Cuomo al ballottaggio contro il centrodestra di Antonio Pentangelo. Una vicenda emersa dagli atti delle recenti inchieste giudiziarie, culminati con 35 avvisi di garanzia notificati dai carabinieri ai capi e ai gregari del clan D’Alessandro, a conclusione delle indagini dell’Antimafia.
Una scoperta che ha infiammatoo il dibattito fra le forze politiche, innescando la reazione dell’europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello. “Le notizie apparse oggi su un giornale locale, secondo cui nel 2013 il Partito Democratico a Castellammare chiese aiuto ai clan, dimostra quel che diciamo da tempo. Le ragioni dello scioglimento di Castellammare hanno radici profonde, quelle stesse che portarono il centrosinistra a vincere al ballottaggio quell’anno. Oggi dopo le rivelazioni però, a sinistra nessuno parla e nessuno prende le distanze. La sinistra della doppia morale ha avuto la sua vittima sacrificale e si accontenta. Ma noi invece vogliamo davvero capire cosa accadde in quegli anni, e chi era il regista politico dell’accordo con la criminalità”. Così ha commentato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale vicario di Forza Italia, a margine di questa inquietante rivelazione.
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