(Redazione) – Giovedì scorso la città si è svegliata godendo in anticipo la famigerata “primavera di San Martino” che ha donato agli stabiesi una meravigliosa giornata di sole; eppure in quel di Savorito, dove di solito si svolge il mercatino rionale regolarmente autorizzato dagli Enti preposti, i cittadini che si erano portati sull’area deputata alla commercializzazione degli articoli proposti dagli operatori mercatali, hanno dovuto rinunciare ai propri progetti di acquisto in quanto nessuno di essi risultava presente con la bancarella della propria mercanzia. Eppure, la giornata era proprio una di quelle più indicate per poter effettuare le compere programmate in prossimità della festività dell’Immacolata (una ricorrenza molto sentita da queste parti), ma nessuno dei cittadini incuriositi riusciva a spiegarsi il motivo di quella strana quanto surreale assenza degli operatori mercatali. Intanto a metà mattinata, dopo che qualche cittadino più intraprendente aveva inutilmente provato a chiedere spiegazioni nel quartiere, è filtrata la voce che alle prime luci dell’alba proprio mentre i più mattinieri operatori mercatali si apprestavano ad allestire le loro bancarelle, così come erano soliti fare, sarebbero stati avvicinati da un signore indigeno che li avrebbe informati dell’avvenuto decesso di un abitante del luogo (residente proprio in prossimità dell’area dove abitualmente i mercatali sostano). Secondo la narrazione, i predetti operatori presenti in loco avrebbero, di comune accordo, deciso di non svolgere alcuna attività commerciale al fine di evitare assembramenti e fastidiosi mormorii per una forma di rispetto verso l’estinto e del conseguente dispiacere che angustiava i suoi familiari più stretti a causa della dolorosa quanto prematura dipartita. Sempre secondo i sussurri delle “voci di dentro” raccolte dalla nostra redazione, la scelta sarebbe maturata in piena libertà e senza alcun tipo di condizionamento. Ciononostante, nel giro di poche ore, è stata aperta un’indagine di P.G. allo scopo di comprendere se, a latere della scelta operata dai mercatali, esistesse qualche altra ragione frutto di allusive, nonché fantasiose, ipotesi di una eventuale decisione imposta da una famiglia camorristica della zona. Solerte è stata la reazione di una stampa famelica e vorace, evidentemente incalzata da alcune forze politiche cittadine, che ipotizzando scenari apocalittici è riuscita a coinvolgere finanche la redazione del tg3 regionale che, senza alcun indugio, ha prontamente inviato un reporter in zona per un servizio ad hoc sulla vicenda. Un servizio realizzato e poi mandato in onda dal tg regionale delle ore 14,00 della stessa giornata nel corso del quale il giornalista, intervistando ad arte un parroco di una parrocchia diversa da quella ubicata nel quartiere Savorito, non ha perso l’occasione, infilando ulteriore fango nel ventilatore puntato sulla città, di sottolineare che l’amministrazione stabiese è stata sciolta per “infiltrazioni camorristiche” e, attraverso improvvide quanto diffamanti affermazioni, faceva anche riferimento ai presunti rapporti di un ex-assessore con un imprenditore locale in relazione ad una improbabile collusione di quest’ultimo con un potente clan della zona nord stabiese. A questo punto un dato emerge con chiarezza, in questa serie di vicende che si stanno susseguendo in città, ed è rappresentato dalla circostanza che il Csx stabiese si sta preparando, organizzandosi in maniera sistematica, ad affrontare le prossime consultazioni elettorali comunali “dell’autunno 2023” nel chiaro tentativo di sfruttare, a proprio favore, il vantaggio di uno “scioglimento politico” fortemente voluto dai suoi potenti rappresentanti operanti negli apparati dello stato, mentre non è passata inosservata la mummifica resurrezione dalle “Piramidi” di un ex-sindaco che, approfittando del vuoto politico esistente tra i “Lettiani” stabiesi, si ripropone in grande spolvero sia negli incontri pubblici che in quelli privati più “stretti”. Preme sottolineare a questo punto, alla luce di quanto è accaduto nel giorno della vigilia di San Martino, che al governo della città vi sono TRE Commissari Prefettizi anticamorra e che se del caso si dovesse accertare che la scelta dei mercatali non sia maturata in maniera libera e senza alcun tipo di condizionamento, quanto è accaduto costituirebbe un fatto veramente gravissimo. O NO?
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