(Red) – Alla luce del percorso intrapreso dai Commissari, al governo dell’ex città delle acque dalla prima decade di marzo , relativo alla querelle che si è accesa, con le Organizzazioni Sindacali di categoria, sul capitolato d’appalto varato dal Comune a seguito del bando in scadenza il prossimo 2 dicembre, nessuna soluzione alternativa sembrerebbe essere maturata. Una vicenda che lascia gli osservatori stabiesi quantomeno attoniti, considerata la scelta dei Commissari, e preso atto che dopo ben cinque incontri per confrontarsi su di un piano rifiuti commissionato ad un tecnico di alta professionalità molto conosciuto nel settore, le rappresentanze Sindacali (Fiadel, Cgil e Uil) si sono ritrovati a dover discutere di un Capitolato diverso che, secondo alcune indiscrezioni, risulterebbe essere stato “potato” rispetto all’originale, varato dall’ex giunta di Cdx, al fine di tagliare ben 2milioni di euro circa con la naturale conseguenza di “sminuzzare” servizi e prestazioni a danno dei cittadini stabiesi. Infatti, a seguito di questa discutibile scelta, alcuni servizi potrebbero risultare impraticabili sia per il taglio di mezzi che per il relativo taglio di personale che, secondo le indicazioni commissariali, dovrebbero scendere a 148 lavoratori dai 174 contemplati dal piano originario.      

I sindacati Fiadel, CGIL, e UIL a tal proposito hanno dichiarato: «I commissari non ci hanno ricevuto, non hanno colto il suggerimento del Prefetto lanciato per ben 3 volte durante l’incontro. E a noi non resta che proseguire sulla strada della protesta. Ci dispiace per i cittadini ed i commercianti stabiesi che dovranno subire qualche disservizio, ma la nostra protesta mira a preservare anche l’efficienza del servizio svolto a Castellammare e non solo la tutela del personale che è comunque importante». Tutta la vicenda ruoterebbe intorno al nuovo bando da 62 milioni di euro per la nettezza urbana. Due milioni in meno rispetto all’attuale prossimo affidamento, un ribasso che tormenta i sindacati che temono una ripercussione sulla qualità del servizio. Le dette Organizzazioni Sindacali per controbilanciare l’immotivata riduzione, avevano inoltre, a più riprese, suggerito di innalzare a 7 anni la durata dell’appalto al fine di dare la possibilità, alla nuova ditta appaltatrice, di avere più tempo a disposizione per ammortizzare le spese che dovrà indubbiamente affrontare per il rimodernamento del parco automezzi e per le altre attività e/o incombenze previste. Il passaggio di cantiere sembra aver assunto, in questa fase, una rilevante importanza, visto che coinvolgerà le maestranze, per i quali è opportuno ricordare la validità della clausola sociale. Nel bando Commissariale sono previsti 26 lavoratori in meno per espletare il servizio (148 a fronte dei 174 attuali) tanto sulla base delle previsioni indicate dall’ente. Quello a cui tengono i sindacati è comunque far comprendere che in gioco non c’è solo la tutela dei lavoratori, eventualmente esclusi dal successivo passaggio di cantiere, ma anche la qualità del servizio che, secondo la loro opinione, risulterebbe pesantemente penalizzata dal nuovo bando.

«Il problema non è solo il personale – ribadiscono determinati Fiadel, CGIL e UIL – ma anche l’organizzazione lavoro in generale, le attrezzature ed i mezzi utilizzati, la gestione di un’isola ecologica che ancora oggi è sotto sequestro e non si conoscono quali investimenti il Comune voglia fare su quell’area. Ancora sconosciuto risulta il sito dove sarà dislocata l’area di stoccaggio delle centraline degli automezzi. Per i commercianti, nel bando si parla di un semplice calendario ad hoc, senza specificare come verrà svolto il servizio e senza tener conto che si tratta di una categoria di utenza che necessita di un prelievo giornaliero. Anche per questo abbiamo chiesto un incontro con l’Ascom affinchè anche loro comprendano i problemi che questo capitolato può generare. Abbiamo chiesto anche alla politica di intervenire poiché tutto questo poi ricadrà sulla futura amministrazione della città».

Intanto, il 12 dicembre i lavoratori del servizio, che si occupa della raccolta dei rifiuti in città, si fermeranno ed incroceranno le braccia per protestare contro questo capitolato d’appalto varato dal Comune con il bando in scadenza nelle prossime 48 ore. Avvertono che saranno garantiti i servizi minimi essenziali, ossia la raccolta dei rifiuti presso l’ospedale e le cliniche, il mercato ortofrutticolo e le scuole. Non sarà effettuato il consueto riassetto delle strade e lunedì mattina davanti ai portoni dei palazzi e alle serrande dei negozi rimarranno sicuramente a terra i sacchi del secco indifferenziato. Per questo motivo, se lo sciopero non sarà revocato, i cittadini farebbero bene ad astenersi dal conferire l’indifferenziato nella giornata di domenica 11 dicembre p.v.. A questo punto nasce spontanea la domanda: Ma a quale “Nume Tutelare” si sono ispirati questi “novelli governanti”? Attraverso questa scelta si corre il serio rischio di determinare solo un gravoso danno erariale per i cittadini stabiesi considerato che, dalla negazione di un “Tavolo tecnico” probabile risolutore alla carenza di risposte esaustive alle equanimi argomentazioni sindacali, gli esclusivi responsabili delle conseguenze, a seguito di un paventato esposto alla Procura generale della Corte dei Conti, potrebbero essere individuati indiscutibilmente nelle figure tecniche-amministrative dell’Ente committente (Dirigente, Rup e Segretario Generale). E non da ultimo ci si pone la fatidica domanda: Ma la riduzione dell’importo dell’appalto è finalizzata a ricavarne un risparmio per le “Casse dell’Ente” o a combattere la camorra? La risposta a questo “amletico” dubbio noi non la teniamo ma, il tutto resta contornato dalla fremente attesa dello sviluppo delle indagini, avviate dalle Fiamme Gialle, che vedono depositato un corposo fascicolo sugli appalti diretti in materia di rifiuti affidati dall’Ente stabiese proprio negli anni in cui governava il Csx in città. E chest’è!

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