(Red) – E’ un risultato bulgaro quello che emerge dalla consultazione elettorale interna del PD stabiese. Infatti, su 307 votanti, la mozione della Schlein ha conseguito ben 266 preferenze a fronte di quella di Bonaccini, che di voti ne ha conseguiti solo 36. Attraverso questo travolgente risultato è evidente che il Pd a Castellammare ha letteralmente deciso di virare a sinistra, considerato che a sostenere la candidata dall’impronunciabile cognome erano, oltre agli ex “Cozzoliniani” Corrado e Giordano, i “Vozziani” (con tutta la ex componente locale di articolo 1) e gli “Elefantiaci” (ex Danielani) sostenitori in città della “saracena” segreteria Giordano. Oltre l’80% dei consensi è andato alla mozione della candidata alla segreteria nazionale che, con i risultati inaspettatamente ottenuti in Campania nel corso di questa bizzarra tornata, passa dalla posizione di sfavorita, rispetto al Presidente della Regione Romagna Bonaccini, ad una posizione che potrebbe vederla molto competitiva anche nel resto d’Italia. Una coalizione tra componenti provenienti da storie molto diverse tra loro, ma che è nata dalla evidente necessità di distruggere l’ultradecennale posizione di potere del leader Casillo sul territorio stabiese che, oltre alla perdita del “generale” Iovino, riferimento di spessore politico-elettorale di alto profilo, ha dovuto registrare anche numerosi abbandoni che hanno pesantemente indebolito la struttura politica-elettorale sul territorio del “Re delle preferenze” in Campania. Cosa accadrà in città, a partire da domani, alla luce della possibilità di andare al voto in tempi brevi? Preso atto che la sentenza del Tar Lazio potrebbe, nel caso di ribaltamento del provvedimento ministeriale, dar luogo ad una accelerazione della corsa al voto per ripristinare quella “democrazia” sospesa da una decisione che appare, ogni giorno di più, solo una scelta di carattere politico. Nel caso dovesse verificarsi tutto ciò, sarebbe indubbiamente Vozza il candidato sindaco di un partito che, nel vacuo tentativo di recuperare i consensi perduti, ha scelto di tornare indietro, di circa un trentennio, rinnegando, molto verosimilmente, la storica “svolta della Bolognina”. Staremo a vedere!
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