(ANSA) – ROMA, 12 GEN – Alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell’Interno è stato concesso un mese di tempo per consegnare al Tar del Lazio tutti gli atti che a fine febbraio 2022 portarono all’emanazione del Decreto con il quale il Presidente della Repubblica ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Castellammare di Stabia (Napoli). La decisione è contenuta in un’ordinanza istruttoria emessa nell’ambito della discussione du un ricorso proposto dagli ex amministratori. I giudici, considerato che “le doglianze proposte dai ricorrenti devono essere più approfonditamente vagliate in sede di merito”, hanno ritenuto necessario acquisire dall’Amministrazione statale “gli atti della procedura in esame, privi di oscuramenti e completi di tutta la documentazione ad essi allegata, tra cui in particolare: la relazione del Prefetto con i relativi allegati; la relazione della Commissione d’accesso con i relativi allegati; gli atti adottati dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 23 dicembre 2021; l’eventuale relazione del procuratore della Repubblica”. Precisando che i documenti in questione dovranno essere depositati in versione integrale e privi di omissis “fermo il rispetto delle cautele imposte dalla natura classificata del testo che l’amministrazione è tenuta ad osservare”, il Tar ha assegnato trenta giorni di tempo per il deposito, fissando per la trattazione di merito l’udienza pubblica del 29 maggio prossimo. (ANSA).
Quali saranno le conseguenze del “Papocchio” del Tar Lazio, determinato dalle scelte degli uomini di “parte” presenti nelle ISTITUZIONI DELLO STATO, che in prima istanza, e nella sentenza di rigetto del ricorso, non aveva consentito ai ricorrenti di esercitare il diritto di difesa attraverso la lettura degli atti allegati che ne avevano determinato lo scioglimento?
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