(Red) – Erano mesi che alcuni “Senatori piddini” ordivano “sinistre” trame per condurre a termine la delicata mission della congiura architettata ai danni di Roberto Elefante, Presidente della locale sezione PD che aveva osato, in sinergia con Amato e Scala, autoproclamarsi candidato sindaco in pectore del centrosinistra stabiese. Attività che si sono intensificate nelle 72 ore precedenti, causa la presentazione di un documento del “cartello” del Csx che aveva sottoscritto, già tempo addietro un elaborato politico vincolante e finalizzato alla costituzione della coalizione politica, di un nuovo documento il cui contenuto avrebbe indicato un profilo molto somigliante a quello di Elefante che, nella consultazione elettorale dell’8 e 9 giugno p.v., avrebbe potuto provare la scalata al governo della città. Un documento, che secondo alcuni detrattori storici targati PD, risultava essere monco alla luce della sua mancata sottoscrizione del gruppo socialista, dei verdi e, udite udite, dell’ex candidato sindaco Di Martino passato da”Essere Stabia” a “Essere Cospiratore” e pertanto, in un tourbillon di documenti condivisi virtualmente e mai sottoscritti nella “realtà effettuale” – con una leggibile firma su carta – è stato preso a pretesto per far convocare il “designato” dalla segreteria provinciale piddina. Quale migliore occasione per far scattare il letale tranello? Anche Bruto, alias Peppe Giordano, figurerebbe tra gli esecutori materiali “della soppressione politica” di un uomo che, al suo fianco da circa tre anni, aveva retto le sorti politiche (ma anche sostenuto le spese per mantenere aperto il circolo) dei Democrat stabiesi; tanto dopo un paziente lavoro di ricucitura per riconquistare la fiducia di un manipolo di soci e simpatizzanti subito dopo la pesante disfatta elettorale e politica delle comunali del giugno 2018.
Chi dunque ha ordito questa congiura? Per quale motivo bisognava liberarsi da questo Elefante diventato ormai molto “ingombrante”? Questo noi non lo sappiamo, ma sicuramente i tenaci investigatori verranno a capo, in tempi brevi, di questo impenetrabile arcano. Secondo radio “Corso Vittorio Emanuele” la vittima politica predestinata avrebbe intessuto una fitta rete relazionale che, sempre secondo la nostra affidabile fonte, nel corso di questi mesi gli avrebbe garantito inaspettati consensi al punto da suscitare, da parte dei canuti Senatori a cominciare da Corrado con Vozza e Di Martino, sentimenti di invidia e rancori talmente forti che, secondo gli investigatori che si occupano del caso a tempo pieno, gli “indagati” avrebbero maturato in un breve lasso di tempo di dar luogo alla parte esecutiva della congiura, sfociata poi, così come ben sappiamo, nel modo in cui si è sviluppata la narrazione.
La nostra redazione ha seguito con molto interesse tutta l’evoluzione della vicenda e, al netto delle convinzioni e diverse opinioni, riteniamo che questo epilogo rappresenti una vera e propria “porcheria” personale e politica, consumata ai danni di un politico che, diversamente da tanti altri suoi compagni di partito, vive solo del proprio lavoro di affermato professionista intenzionato esclusivamente a ricoprire un ruolo al servizio della comunità stabiese. L’obiettivo di ricondurre all’ovile gli aventiniani Cuomo, Di Maio, Eutalia Esposito, Giordano, Iovino e Democratici e Progressisti etc. etc., sembrerebbe essere stato conseguito, considerato che con la mediazione di Schlein, Ruotolo e Sarracino – supportati dal lavoro del potente plenipotenziario Mister 40.000 – hanno pensato bene di stroncare sul nascere velleità maturate nella trincea del territorio, al solo fine di continuare nella indisturbati nella gestione del potere attraverso la scelta di personaggi calati dall’alto pur di mantenere solidi, e soliti, gli equilibri all’interno della “Nomenclatura” Democrat stabiese.
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