(Red) – Ad appena due anni dalle elezioni Politiche del 2022, Mara Carfagna, la Gelmini e la Versace, ex parlamentari di Forza Italia, lasciano Azione per fondare un’Associazione denominata Centro Popolare. “Questa associazione è stata costituita con lo scopo di rafforzare l’area moderata e riformista del Paese – ha annunciato la leader del gruppo Mara Carfagna che ha proseguito ribadendo – Porteremo avanti le nostre battaglie e i nostri valori, a partire da una tradizione cattolico popolare che mette al centro la persona, la famiglia, la competenza e il merito, il principio di sussidiarietà e la valorizzazione dei corpi intermedi. Partendo da questa premessa, avvieremo un percorso fondativo per il consolidamento di un soggetto politico che condivida i nostri stessi obiettivi. Per questa ragione, abbiamo accettato l’invito di Maurizio Lupi a partecipare domani al comitato direttivo di Noi Moderati. Ci auguriamo che chi condivide valori, prospettive e obiettivi di questo cammino si unisca a noi in questo nuovo percorso”. Tanto attraverso un post sui social pubblicato appena qualche giorno fa, mentre nel frattempo il suo fido scudiero Paolo Russo, mandato in avanscoperta già dalla fine di giugno scorso, aveva saggiato la possibilità di poter trovare “opinabilità” tra i vari partiti di centro che ruotano intorno al partito del Cavaliere. Ieri mattina si è concretizzato il passaggio della pattuglia capitanata dalla Carfagna nella formazione di Noi Moderati attraverso l’ufficializzazione data da Maurizio Lupi che le ha invitate a partecipare al comitato direttivo del suo partito. Un epilogo che era nell’aria già dai primi pesanti dissidi nati tra l’ex-ministra con Calenda nella tarda primavera scorsa, per cui non giunge inattesa questa notizia, ma per i valvassini stabiesi di Paolo Russo potrebbe invece rappresentare un grande problema, considerata la posizione assunta nel sostegno all’Amministrazione di Vicinanza. Dove sceglieranno di collocarsi questi “nomadi della politica”? Decideranno di rimanere con Calenda, al fine di raccogliere i frutti del loro tradimento al CDX, oppure sceglieranno di rimanere incollati alla “poltroncina del pullman” che continua a portarli in tour nell’alveo dell’intero arco costituzionale politico del Paese? Questo noi non lo sappiamo, ma di certo dovranno, e molto presto, sciogliere il nodo di una scelta che potrebbe assumere anche risvolti molto deludenti per quegli obiettivi che, impunemente, si erano prefissati. O no? Ah, saperlo!
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