(Red) – Ancora vivo il ricordo, negli occhi degli stabiesi, la tarda serata di sabato 7 dicembre, la vigilia dell’Immacolata nota come la notte delle notti tutta stabiese, quando la città è stata presa in ostaggio dal traffico imponente e fuori controllo determinato dalla bramosia degli indigeni, e dei curiosi del circondario, di poter assistere ai “Fucaracchi illegali” organizzati all’interno dei vari quartieri stabiesi e pubblicizzati attraverso il tam tam avviato su alcune piattaforme social. Dalle periferie della collina al mare, compresi gli estremi da nord a sud della ex-città delle acque, sono scattati appuntamenti di sfida alle istituzioni che si sono consumati fino all’alba della festività dell’Immacolata. A nulla sono serviti i pochi quanto inutili sequestri messi in campo da chi aveva il compito di fermare, o almeno di arginare, questo barbaro fenomeno che nel corso degli anni si è consolidato al punto di “bruciare” addirittura un fantoccio, rappresentativo dell’immagine di un pentito, in segno di aperta sfida alle istituzioni. Un episodio che servì, attraverso i media locali e nazionali, per criminalizzare l’Amministrazione di CDX responsabile (secondo il parere degli avversari di CSX) di un presunto “Omesso Controllo” del territorio, pur avendo chiesto, ed ottenuto dalla Prefettura di Napoli, uno straordinario schieramento di Polizia a presidio del territorio. L’Amministrazione Vicinanza aveva previsto per quest’anno, così come puntualmente accade ormai dal 2010, l’accensione di tre fucaracchi sull’arenile che, ancora più di quanto accaduto negli anni precedenti, hanno rappresentato un vero fallimento per i cittadini che hanno assistito a questa manifestazione, al punto che i falò accesi sul lungomare sono stati comparati a tre misere “Vrasere” costate, tra l’altro, un occhio della testa ai contribuenti stabiesi. In qualche quartiere si è addirittura organizzato un vero e proprio “Concerto”, tanto in barba a tutte le autorizzazioni occorrenti per poter celebrare questo tipo di evento e senza che nessuno, ribadiamo proprio nessuno, sembrerebbe essersi accorto che oltre al “Fucaracchio Illegale” si sia svolta questa manifestazione canora, manifestazione che neanche la tanto attenta Siae, di solito molto rigida in occasione di questi eventi, è riuscita ad individuare. Una notte che avrebbe dovuto rappresentare un momento di aggregazione e di festa si è trasformato nella celebrazione dell’illegalità, tanto è vero che era stato annunciato da Vicinanza finanche uno slittamento dell’orario di chiusura dei commercianti concordato con l’Ascom, un accordo che, secondo l’ex Presidente del Consiglio Emanuele D’apice, non sarebbe stato rispettato da nessuno e che, a tal proposito, attraverso una nota sui social ha scritto: “Il Sindaco, nella “Notte della Luce”, ha annunciato con il sottofondo dell’Aida che “I negozi sarebbero rimasti aperti fino alle 23.00″. Per cui nasce spontaneo chiedersi: Come mai, contrariamente a quanto disposto dal 1° cittadino, le serrande sono rimaste abbassate? Ma esisteva veramente un accordo con i Commercianti e/o l’Ascom? E nel caso fosse stato veramente sottoscritto questo fantomatico accordo, per quale motivo i Commercianti hanno deciso, compatti, di disattendere questa intesa?

Quesiti che ad onor del vero meriterebbero una risposta seria e chiarificatrice, considerato che a parere di moltissimi cittadini e commercianti, la fantomatica notte della luce, è risultata, al contrario, la “Notte del caos e dell’illegalità diffusa” sfusa e a pacchetti. E chest’è!

Castellammare 11 dicembre 2024

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