(Red) – Una giornata come le altre, quella trascorsa ieri nella Città di Castellammare, ma turbata in serata da un inquietante messaggio social, postato da un ex-assessore all’Ambiente del Csx stabiese, che paventa reati molto gravi che, secondo il contenuto del post comparso intorno alle 21.00 su Facebook, evidenzierebbe una serie di gravi reati penali presumibilmente commessi – secondo l’ex assessore – da alcuni esponenti del mondo politico stabiese ai danni della ditta appaltatrice della raccolta e conferimento rifiuti che si svolge nella ex-città delle acque. Questo il contenuto del post:“Quando la politica con la p minuscola pretende di entrare nella gestione del personale di una ditta privata lo fa solo per un tornaconto personale, spesso elettorale. Minacciare una ditta con le penali se in cambio non accontenta istanze pretestuose di operai fannulloni è estorsione, e per i politici il reato è di voto di scambio. Se fatto nel settore della raccolta rifiuti la cosa è ancora più grave. Significa che per alcuni consiglieri comunali vale più un pugno di voti che gli vengono promessi, in uno scambio elettorale perverso ed illegale, che avere un servizio regolare di raccolta rifiuti ed una Città più pulita. Se così fosse sarebbe una sconfitta per tutti”. Una denuncia vera e propria è quella che viene fuori dalle circostanziate parole utilizzate dall’ex politico il quale, evidentemente ben addentrato nella materia per aver ricoperto il ruolo di assessore nelle giunte Bobbio e Pannullo, risulterebbe essere a conoscenza di fatti ed attività riguardanti il settore, ed in particolare in questo periodo che vede al governo della città una giunta di CSX guidata dal Sindaco Vicinanza. A questo punto sarebbe opportuno chiedere, all’ex-assessore, chi sarebbero i politici (con la p minuscola) che pretenderebbero di entrare nella gestione del personale della società appaltatrice e chi avrebbe minacciato penali nel caso non fossero state “soddisfatte” le richieste di maggior tutela per alcuni “compagnucci” lavoratori? Condividendo a tutto tondo, con l’estensore del post, che queste compulsive “forzature” potrebbero configurare “gravi reati penali”, in particolare perché commessi in un settore molto delicato ed a rischio “commistioni”, non ci resta che attendere il sollecito intervento della Procura sulla vicenda che, manco a farlo apposta, arriva a circa 20 giorni dall’ultima assise comunale dove molti gruppi consiliari hanno chiesto l’invio degli atti, relativi al dibattito sul tema rifiuti, proprio presso la Procura della Repubblica oplontina. Saranno stati inviati i resoconti di quel Consiglio Comunale, comprese le dichiarazioni di Miranda e degli intervenuti in quel dibattito, alla competente Procura? Ah, Saperlo!

  

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