(Comunicato Stampa) “Dall’insediamento stiamo parlando di rischio idrogeologico, ma i progetti sono a zero e il dissesto avanza. Alcuni fondi spostati da manutenzione caditoie a spettacoli”
“Quando arrivano le piogge, il fango e la paura, le chiacchiere, le false promesse e gli scaricabarile diventano pesanti ed insopportabili. A Castellammare di Stabia questo accade da troppo tempo, ed ogni volta è una tragedia annunciata, ogni volta è colpa di qualcun altro. Ora basta”. Così Gaetano Cimmino, leader dell’opposizione di centrodestra in consiglio comunale, e Vincenzo Ungaro, capogruppo consiliare di Prima Stabia.
“Fin dall’insediamento – ha continuato Cimmino – abbiamo chiesto interventi per la manutenzione delle caditoie, il rischio idrogeologico, le vasche borboniche. Chi è chiamato a governare questa città deve sapere che sul centro antico pende come una spada di Damocle la zona collinare, non può dormire sapendo di dover amministrare uno dei territori italiani a maggior rischio idrogeologico. Invece questa amministrazione ha ignorato fino a questo momento qualsiasi nostro appello, tanto che nemmeno in commissione Urbanistica siamo mai riusciti ad ottenere una risposta”.
“Dopo oltre 16 mesi di amministrazione – ha spiegato Ungaro – quello che è in grado di fare Pannullo è ancora ricordare lo stato di cose che avrebbe ereditato dai governi precedenti. Nel frattempo? Zero interventi, la città affonda e a pagarne le spese sono tutti i cittadini. Quattro esempi su tutti: i negozianti del centro che hanno dovuto tirare fuori l’acqua dai negozi; le strutture allagate a Pozzano; la pioggia ha invaso alcuni reparti dell’ospedale San Leonardo, i residenti del monte Faito sono isolati. Già, perché non dobbiamo dimenticare che dopo l’estate di fuoco vissuta sul monte, con gli incendi che hanno minato la stabilità della montagna, ci si sarebbe aspettati che il Comune compulsasse chi di dovere affinché si mettesse in sicurezza tutte le aree a rischio. Invece nulla. Dopo le piogge di stanotte siamo qui a fare la conta dei danni, fortunatamente, senza conseguenze peggiori”.
“Tutto è riconducibile all’incompetenza, alla mancanza di progettualità, di idee, di voglia di fare – ha detto Cimmino – a cominciare dai famosi fondi per il dissesto idrogeologico del Faito. Dieci milioni di euro a disposizione e non si comprendono i problemi che sta tirando fuori il Comune per non far partire i lavori. Insomma, centro e periferia di Castellammare vanno sott’acqua, ma a chi importa? Pannullo aveva già tagliato, nel riequilibrio di Bilancio, ben 100mila euro per la manutenzione delle caditoie destinandoli a non meglio specificati eventi. Lungimiranza ed intelligenza, queste sconosciute. E infine il centro antico, dove probabilmente in questo momento la popolazione corre i rischi maggiori a causa del maltempo: qui l’ultimo studio per la staticità degli edifici risale nientemeno che al 2008”.
“Noi non siamo come questa maggioranza scellerata – hanno concluso Cimmino ed Ungaro – che pare dire ‘si salvi chi può’. Ora è il momento di farci capire cosa si intende fare, perché se il primo maltempo ‘serio’ ha messo in ginocchio la città, non osiamo immaginare cosa potrà succedere in futuro”.
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