(Carlo Carrillo) – Non tutti i cittadini sono informati che, oltre ad assistere ai consigli comunali, possono assistere anche ai lavori delle commissioni permanenti. E sin qui la cosa potrebbe pure starci, visto che le notizie afferenti i diritti dei cittadini questa amministrazione le dà con il contagocce, ma la cosa più inquietante è rappresentata dal fatto che nemmeno qualche consigliere comunale sembra averne contezza. Questa mattina sotto palazzo Farnese, così come da un bel po’ di tempo accade, c’era un gran movimento di cittadini che avevano interesse a parlare, discutere e confrontarsi, con i propri rappresentanti istituzionali. Molti i problemi, e le risposte con le relative soluzioni, tardano ad arrivare, spesso non arrivano per niente. Quindi. Le ragioni per le quali questo assembramento era numeroso vanno fatte risalire in capo ai molteplici problemi che assillano la “buona scuola” in città, alla questione del termalismo stabiese ed ai tanti altri innumerevoli problemi che angosciano ormai Castellammare in forma cronica. Tra questi cittadini stazionava un gruppo di lavoratori termali che, venuti a conoscenza dello svolgimento della commissione bilancio, hanno chiesto al personale addetto al controllo accessi di far pervenire la loro volontà di partecipare, in qualità di pubblico, ai lavori della commissione. Trascorso qualche minuto, il personale addetto alla vigilanza ha riportato, ai lavoratori in attesa, la risposta negativa del presidente della commissione Elefante del P.D. che, adducendo a motivazione che non si discutesse di problemi afferenti alle terme, dichiarava irricevibile la richiesta. Ma cosa ancor più grave è determinata dal fatto che questa decisione sia stata assunta senza nemmeno rendere edotti, della richiesta pervenuta dai lavoratori, gli altri componenti la commissione. Basterebbe solo rileggersi, con molta attenzione, l’art. 109 comma 2 del “Regolamento degli Organi” per capire che questa negazione del diritto a poter assistere, da cittadini spettatori, ai lavori in svolgimento, rappresenta un grave comportamento istituzionale che viola i diritti e principi di un regolamento di cui, egli stesso, dovrebbe pretenderne il rispetto in funzione del delicato ruolo ricoperto, e quindi nella qualità e nell’esercizio della funzione. Al contrario, questo comportamento becero ed irrispettoso verso il diritto dei cittadini e nel rispetto della trasparenza, merita di essere sanzionato e, nella migliore delle ipotesi, sarebbe appena il caso che il sig. Elefante si dimettesse dal prestigioso incarico ricoperto, considerato che ha dato segnali estremamente negativi a fronte della reiterata violazione di un regolamento al quale, a quel che appare, anche il P.D. avrebbe dato il proprio voto favorevole per arrivare alla sua approvazione. E non venga a dirci di essere stato indotto all’errore da una disavventura che, nel periodo estivo, ha visto il sindaco protagonista involontario di una vicenda che lo ha reso incolpevole protagonista. Adesso la città sa, e tutti i cittadini si augurano che questa amministrazione, da quella esperienza, abbia almeno “imparato” qualcosa, non tutte le ciambelle riescono col buco, ma questa di Elefante ha un sapore molto amaro, a prescindere dal buco e dalla forma.Un uscita onorevole sarebbe solo quella di rassegnare le dimissioni per manifesta incapacità a ricoprire un ruolo istituzionale di alto profilo. Rifletta! #UnacopiadelRegolamentoXelefante
Castellammare di Stabia 20 novembre 2017
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