Riceviamo e pubblichiamo.
A seguito articoli pubblicati su alcuni siti web, relativi all’udienza del 22 Novembre 2017 presso il Tribunale di Torre Annunziata sezione Lavoro, Giudice Dott. Rocco Emanuele, inerente la causa lavoratori termali, gli stessi tramite il presente comunicato stampa, dichiarano quanto segue:
Ci dissociamo da qualsiasi notizia pubblicata, circa i contenuti e le dichiarazioni rese nell’aula di Tribunale da parte del Dott. Sequino e dagli Avvocati presenti.
Riteniamo doveroso precisare, che l’udienza pubblica ed a porte aperte, ha visto la partecipazione di numerosi lavoratori, che hanno normalmente sostato in aula durante le dichiarazioni, segnaliamo inoltre che dato l’eco sociale della vertenza, vi è stato un andirivieni continuo di persone estranee alla vertenza.
I lavoratori, nutrono il massimo rispetto e confidano nell’operato del Magistrato, così come hanno sempre dimostrato massimo rispetto per tutte le parti convenute fin ad oggi in aula, sia in qualità di testimoni, sia in qualità di avvocati di parte.
Ribadiamo la nostra totale estraneità a quanto pubblicato, confidando nella giustizia.
Castellammare di Stabia li, 24/11/2017 I Lavoratori Termali.
Il direttore di Stabiapolis, nonché estensore dell’articolo in questione, replica:
Cari lettori, in data 22 novembre u.s. mi sono recato in tribunale, presso la stanza del dott. Rocco, dove si teneva l’udienza della causa intentata dai lavoratori ex Terme di Stabia contro la Sint, per ascoltare la testimonianza del curatore fallimentare, dott. Sequino, in merito all’audizione dello stesso, programmata dal giudice, ed afferente la questione del licenziamento dei lavoratori termali avvenuta in data 22 luglio 2015. Considerato che l’udienza era pubblica, sono entrato ed ho tranquillamente assistito all’escussione del teste che è iniziata alle ore 12,05, prendendo buona nota delle dichiarazioni rese dallo stesso. Alla fine dell’udienza, ore 12,50 circa, ho lasciato l’aula decidendo di non chiedere il rilascio di alcuna dichiarazione ai numerosi lavoratori presenti, preso atto che bastavano, e soverchiavano pure, quelle rilasciate dal curatore fallimentare sotto giuramento. Al momento di redigere il pezzo “Processo lavoratori contro Sint: Finalmente “parla” un Sequino affetto da amnesia acuta” ho deciso di pubblicare per intera la dichiarazione resa dal curatore che, personalmente, mi ha particolarmente colpito per le lacune pertinenti alle date ed ai fatti, cose che difficilmente si dimenticano quando si svolge un’attività lavorativa che riguarda non solo la sorte di un centinaio di famiglie, ma, anche e soprattutto, l’interesse di circa sessantacinquemila abitanti, in quanto il fallimento di una società come quella di Terme di Stabia coinvolge un intera città anche sotto l’aspetto economico, visto che saranno circa tredicimilioni di euro che potrebbero ricadere sulle spalle dei cittadini stabiesi. Alla luce di quanto in epigrafe, trovo molto bizzarra la “dissociazione da qualsiasi notizia pubblicata, circa i contenuti e le dichiarazioni rese nell’aula di Tribunale da parte del Dott. Sequino e dagli Avvocati presenti” in quanto, e sfido chiunque a smentirmi su questo, nel “pezzo incriminato” non risulta che emergano dichiarazioni, punti di vista e/o affermazioni virgolettate attribuite ad alcuno, tranne per quelle rese sotto giuramento dal curatore fallimentare. Sono fermamente convinto di aver svolto con onestà intellettuale il mio lavoro e di aver riportato esclusivamente la verità dei fatti realmente accaduti in aula, considerato che, sempre più frequentemente, molti lavorano per occultare una benedetta verità documentale che, alla fine di questo processo, diventerà finalmente pubblica e che, in tal modo, potrà consentire ai cittadini stabiesi di poter prendere coscienza della effettiva dinamica di questo mistero divenuto, nonostante tutto, tanto, ma tanto ridicolo! Tanto dovevo.
Castellammare di Stabia lì 24 novembre 2017 Carlo Carrillo
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