(di Ermenegildo Piscitelli) Dello Joio (ma anche il suo entourage volontario) dovrà trovarsi un’altra maison. Pannullo e gli altri lo hanno sfrattato per mantenere fede – questa la motivazione fornita alla stampa – all’impegno preso con la soprintendenza di Pompei. Non si sono fatte attendere i rigurgiti del figlioccio di De Luca, che dovrà chiedere una nuova scrivania e una nuova poltrona a “papà” Vincenzino. “Per trasparenza, pubblico la comunicazione inviata in Regione Campania per i disagi che l’amministrazione comunale stabiese ci sta arrecando, per le proprie inadempienze, a noi Ente e a tutti i 27 Comuni del Parco Regionale dei Monti Lattari”, queste le piccate dichiarazioni del nominato (e non eletto) presidente all’ente Parco Monti Lattari. “Bloccata una macchina amministrativa e inoltre compromesse tutte le attività istituzionali finalizzate alla salvaguardia ed alla conservazione del patrimonio naturalistico, paesaggistico e di biodiversità presente nel complesso geomorfologico dei Monti Lattari, già in stato di vulnerabilità oltre all’impossibilità di poter esprimere tutti gli adempimenti amministrativi come sentiti, pareri e nulla osta a enti pubblici e privati che vedono negati i propri diritti! Se questo è colorare la città, vedo una cittadina in bianco e nero”. Ci dispiace per Dello Joio che, pensate un po’, a Pannullo chiese anche le stalle della Reggia per – probabilmente – ampliare i propri spazi reali e operativi, nel tentativo di crescere anche a livello politico. Ma, per lui e gli altri deluchiani che sempre in numero minore affollano il Comune – perché “schiacciati” dai pochissimi consensi (e peso) che hanno in città – i Casillo’s (e quindi Pannullo) hanno deciso che non ci saranno né spazi reali e né stalle da impegnare. Si apra la lunga campagna elettorale nell’hinterland vesuviano fino a giù in penisola sorrentina e costiera amalfitana nei nomi di Matteo e Mario. #Chapeau!
ECCO LE CARTE UFFICIALI
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