(Carlo Carrillo) – Quello di ieri è stato un consiglio comunale che, al netto delle argomentazioni discusse ed approvate, ha dato nuove ed inedite chiavi di lettura della geografia politica di una maggioranza che, ancora oggi, appare tutt’altro che granitica agli occhi degli osservatori. Intanto, tutti gli addetti ai lavori avevano previsto, e data per scontata, l’assenza dell’ormai ex presidente del consiglio, Eduardo Melisse, tanto che sull’esito non si accettavano scommesse, mentre risultava ancora in quota la presenza di un Marino giunto ormai al capolinea della sua brevissima ed impalpabile esperienza da consigliere comunale. Queste due assenze, fino ad una settimana fa, impensabili maturano per ragioni che evidentemente hanno a che fare con valutazioni personali che esulano da discorso politico generale, in quanto ben conosciuta è la posizione dell’architetto, e della sua ben nota ritrosia, a votare provvedimenti che attengono questioni economiche-finanziarie, basta dare una breve scorsa al suo “curriculum” rispetto ai voti favorevolmente espressi per l’approvazioni di bilanci e di riequilibri di bilanci. Uno solo il voto espresso favorevolmente, dal 2010 ad oggi, quello sulla dichiarazione di dissesto, ma questo si sa, in quel caso giocava sul velluto. Per Marino, invece, dopo la decisione del Tar, che lo ha visto soccombente al ricorso di Emanuele D’Apice, sono evidentemente venute meno le motivazioni “affettive” di nastelliana natura ed ha così optato per la limitazione di eventuali rischi legati alla valutazione della corte dei conti sul salva-Sint. Toni di preoccupazione potrebbe suscitare, al contrario, l’assenza di Maria Amodio che, dopo la insanabile rottura con Stabia libera, potrebbe decidere di procrastinare ancora la sua, data per imminente, adesione al locale P.D.. Ma quale prezzo potrebbe costare, alla inesperta consigliera, questa scelta? Vedremo! I grillini, come del resto avevano precedentemente annunciato, sono rimasti in aula per ribadire il loro motivato no al provvedimento, ma questa scelta avrebbe potuto determinare il mantenimento del numero legale se……, già semprechè i due componenti del gruppo Campania Libera avessero deciso di disertare, a loro volta, la votazione del provvedimento. Ma è emerso, e tanto con chiarezza, che i due consiglieri deluchiani abbiano voluto lanciare un preciso segnale di disponibilità politica ai Casilliano’s, anche se la presenza dei grillini in aula ha fortemente attenuato la valenza politica della loro, contestuale, presenza nonché dell’astensione al voto, in quanto questo atteggiamento non è risultato determinante ai fini della tenuta della maggioranza in aula sia sotto l’aspetto del numero legale che sotto quello dei voti espressi per consentire l’approvazione della stessa delibera. La voglia di tornare al “governo della città”, della strana coppia Somma-Cascone, è irrefrenabile, e molto probabilmente lo stratega ispiratore di questa “inspiegabile” posizione politica intende approfittare delle frammentazioni laceranti di questa coalizione per “ritornare” ad imbastire, e tessere, la “penelopiana” tela in attesa della dipartita di Argo che annunci l’avvenuto ritorno di Ulisse. Ah però, però, però…….di sicuro ha fatto i conti senza i Iovino’s!

Castellammare di Stabia 28 Novembre 2017

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