(di Genny Manzo) Castellammare di Stabia – Un’ordinanza sindacale (firmata dall’allora sindaco, Bruno De Stefano) che ha circa 25 anni di vita, pensate un po’, regolamenta (o almeno dovrebbe farlo) il divieto di transito di mezzi pesanti superiori alle 3,5 tonnellate in via Cosenza. Che cosa è successo, alle 13.15 circa di oggi, proprio in via Cosenza? Arteria fondamentale che collega il centro cittadino alla periferia e ai paesi limitrofi? Subito! Il caos più totale, per il transito (a pochi secondi di distanza) di un tir e di un camion a rimorchio adibito a trasporto di latte (nella foto). Ebbene, questi due mezzi pesanti per transitare, non solo hanno distrutto la rotatoria che dà dal viale Europa su via Cosenza ma (ed è questa la cosa più grave ed inaccettabile) hanno tenuto in “ostaggio”, per circa una ventina di minuti, decine e decine di veicoli, scatenando l’ira dei conducenti, negozianti, residenti e studenti. Una situazione viabilità che, nella città di Castellammare di Stabia, è allo stremo. Allo stremo proprio come il Corpo di Polizia Muncipale del Comune di Castellammare di Stabia che, pensate un po’, oltre a lavorare “gratis” (causa dissesto) nei giorni festivi, non avere il vestiario per espletare i turni di lavoro, non riescono a coprire le tantissime zone cittadine (con il sotto organico di almeno 40 unità in meno sulla normale pianta organica), continuando a “friggere” il pesce con l’acqua piovana. Una zona che, tuttavia, racconta a Stabia24 qualche arrabbiatissimo residente, vede la presenza dei “comandati” caschi bianchi solo nel servizio essenziale di tutela degli studenti la mattina alle 8.30. Una “zona franca” che, in dispregio del codice della strada, consente agli automobilisti indisciplinati di parcheggiare sia a destra che a sinistra della carreggiata. Un piano viabilità (e ordini di servizio) che, tuttavia, andrebbero rivisti in favore di queste arterie fondamentali. Assicurare la presenza di personale appiedato, in questa strada di collegamento (come in tante altre), sembra assolutamente un servizio essenziale.
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