(Carlo Carrillo) – Fino a ieri si parlava di “Protocollo migranti”, ma ecco che hanno, immediatamente, invertito la rotta e, dagli Immigrati di ieri, oggi si parla di rifugiati. E’ chiaro che questo cambiamento improvviso e perentorio del termine mira a creare confusione ed incertezza nella popolazione e si tenta, in tal modo, di far passare per razzisti chi si oppone con fermezza a questa ennesima “invasione” di migranti che saranno accolti al modico costo di 1.200,00 euro al mese pro-capite, per migrante, pari a circa 267.000,00 euro mensili da “gestire” a cura di alcune associazioni (o cooperative) che sul territorio stabiese si sono già attivate per reperire location in pieno centro cittadino, si tratterebbe di circa cinque siti in cui sembra si stiano effettuando, in fretta e furia, lavori di adeguamento ed ubicati nel centro della città.
Considerato che né Minniti, né il nostro eccellentissimo Prefetto di Napoli, conosce al momento la condizione di questi migranti, ecco che corre subito in soccorso la “Stampa Amica” che ci vuole far passare i migranti per rifugiati se non addirittura per profughi. Proviamo a capire quali sono le reali differenze tra queste tre tipologie di immigrati che attraverso dei canali, non certamente legali, arrivano sulle coste del nostro paese. Profugo è un termine generico che indica chi lascia il proprio Paese a causa di guerre o catastrofi naturali. Rifugiato è colui al quale è stato riconosciuto lo status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra del 1951. Un migrante è colui che sceglie di lasciare volontariamente il proprio Paese d’origine per cercare un lavoro e migliori condizioni economiche. Contrariamente al rifugiato, può far ritorno a casa in condizioni di sicurezza. Secondo la Guida pratica, a cura del sistema SPRAR, le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale devono svolgere l’audizione per il riconoscimento dell’asilo entro 30 giorni dalla presentazione della domanda e decidere nei successivi tre giorni. Tuttavia, stando alla stima della banca dati SPRAR, il periodo di attesa mediamente si aggira attorno ai 12 mesi. Alla luce di questi affidabili dati sarebbe appena il caso di capire che tipo di accordo hanno firmato, basta leggere le dichiarazioni del Prefetto che il 17 dicembre u.s. dichiarava: “Abbiamo 402 Cas e solo 79 Sprar, va trasformata l’accoglienza straordinaria in accoglienza ordinaria”, visto che la straordinarietà sta per diventare ordinario, basterebbe solo spiegarsi meglio. E la stampa cosa ne pensa? Continueranno a farci pipì in testa e cercheranno di convincerci che sta solo piovendo: immigrati, migranti o profughi? (Prima parte)
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