(Aldo Palazzeschi) – L’ennesimo salto della quaglia. Ma che rischia di diventare un salto nel vuoto. L’arco costituzionale l’ha girato in lungo e in largo, ora Franco Manniello è pronto ad abbracciare gli ex compagni del Partito Democratico. Il presidente della Juve Stabia è stato lanciato dai fratelli Nastelli, freschi di ritorno nel Pd stabiese e sarà il nome di grido all’uninominale al Senato. Manniello arriva a sventolare la bandiera del Pd forse nel momento più difficile, quando i sondaggi danno il partito di Renzi in declino. Ma quello che fa discutere è il passato politico di Franco Manniello, da giovane vicino alle posizioni del Fronte della Gioventù e quindi del Movimento Sociale Italiano.
La sua maturazione l’ha fatto poi diventare moderato, tentando diverse avventure politiche prima nel centrodestra e poi nel centrosinistra. Alle regionali del 2010 la sua prima vera esperienza nella lista dell’Udc. Non fu eletto nonostante un buon risultato in termini di preferenze.
Fu anche un grande sostenitore di Luigi Bobbio, ma verso la fine del suo mandato (breve, brevissimo). I giorni prima della sfiducia l’imprenditore stabiese nel campo delle attrezzature sanitarie cercò in tutti i modi di salvare Bobbio, senza riuscirci.
Poi la rottura con l’ex partito di Casini e il passaggio con Michele Pisacane, fondatore di un partito estemporaneo come Popolari di Italia Domani. Sì perché il presidente della Juve Stabia tentò l’avventura con il partitino che ha dato il “la” alla sua riconversione renziana.
Di lì a poco Manniello fondò la civica Stabia Libera, lanciando la candidatura di Salvatore Vitiello nel 2013. Prima contrattò con il Pd, poi decise di costituire il terzo polo, alla fine fece un apparentamento con il centrodestra di Pentangelo. Elezioni perse e altro fallimento.
Da questo momento in poi il presidente della Juve Stabia decide di guardare a sinistra, dimenticandosi del suo passato politico. Così propone Stabia Libera in appoggio al sindaco Pd, Toni Pannullo, ma entrambi i consiglieri comunali eletti non rispondono più alle sue direttive. Manniello poi fa breccia nei fratelli Nastelli che, dopo aver recuperato la consigliera Amodio, entrano nel Pd e ora propongono al presidente il grande salto a Palazzo Madama, proprio sotto il simbolo Dem. Il salto della quaglia è compiuto. Manniello un uomo buono per tutte le stagioni e per tutte le bandiere. Di partito, si intende.
Castellammare di Stabia lì 08/01/2018
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