(Carlo Carrillo) – Noi invece restiamo molto scettici al riguardo di questa gran confusione messa in campo dalla sinistra, scettici e sospettosi, in quanto non ci facciamo abbindolare da questo dilagante “buonismo” di comodo che mira, come nei fatti accade, a privilegiare le posizioni di alcune note cooperative (o aziende) che gestiscono questo grande ed immenso “affare”. Tremilioniduecentoundicimila200 euro in




un anno, questo il costo dell’operazione accoglienza sicura, per non parlare poi di tutto quello che gira intorno, gli optional, tanto per essere più chiari e meno criptici. Quali potrebbero essere questi optional che si aggiungono ai costi di questa operazione? Subito. Considerando il triennio 2014-2016 che ha avviato una nuova fase di flussi migratori verso l’Europa, l’Italia ha accolto sulle proprie coste in tre anni oltre 500mila migranti, più di quanti ne sono arrivati nei 17 anni precedenti di sbarchi. Parallelamente, sono cresciuti in modo significativo i migranti che fanno richiesta di asilo politico e protezione internazionale nel nostro Paese, oltre 270mila nel triennio esaminato; tra questi tuttavia va ricordato che vi sono anche persone che hanno raggiunto l’Italia su altre rotte terrestri o aeree – si pensi per esempio agli oltre 2.200 ucraini che hanno chiesto asilo politico nel 2016. Ma al netto di ciò, queste benemerite associazioni, mettono a disposizione dei “migranti” finanche un gruppo di avvocati, loro amici ed affiliati rigorosamente di sinistra, che provvedono a curare il patrocinio di questa “clientela” non certamente in modo gratuito. Mi raccontava un migrante che aveva dovuto anticipare, per le spese iniziali, circa duemila euro, salvo poi firmare la richiesta di “gratuito patrocinio” affinché, il legale, potesse poi alla fine del percorso del riconoscimento percepire la parcella dallo stato (circa 3.500,00 euro) in disparte al regalo finale previsto per la buona riuscita dell’operazione di riconoscimento dello status di rifugiato (e/o profugo). Proviamo a dare un occhiata a quanto è accaduto negli anni addietro, per capire di cosa stiamo parlando, e di quanti migranti avessero realmente titolo ad essere accolti nel nostri paese per sfuggire a persecuzioni e/o guerre.
Orbene, basti pensare che solo nel 2016, la maggior parte delle domande – 61 ogni 100 – ha avuto esito negativo.
Relativamente agli esiti delle domande esaminate, i dati disponibili evidenziano un aspetto importante: a fronte di un aumento di richieste di asilo e protezione internazionale diminuisce la proporzione di coloro che si vedono riconosciuta una qualche forma di protezione (status rifugiato, sussidiaria o umanitaria). Nel corso del 2016, infatti, gli esiti negativi hanno riguardato i due terzi delle richieste, cioè oltre 55mila persone che secondo le Commissioni Territoriali non avevano i requisiti per la protezione (compresi gli irreperibili).

2.Continua



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