(di Giovanni Storti) – Poche ore prima della tragica caduta dell’amministrazione comunale del sindaco Antonio Pannullo un caso stava scuotendo la città di Castellammare di Stabia. La polizia municipale aveva appena effettuato un’operazione durante la quale aveva apposto i sigilli a numerose strutture antistanti attività commerciali del centro cittadino. I dehors si trovavano nell’occhio del ciclone. Così i consiglieri comunali di opposizione stavano riunendosi per decidere il da farsi, come politicamente stare vicini alle attività commerciali e provvedere, finalmente, a spingere affinché il settore fosse regolamentato. Poche ore dopo è andata a finire come tutti ormai sappiamo.
Sono stati perciò i dehors la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Difficile a dirsi, ma è improbabile anche perché senza un nutrito gruppo di consiglieri che fino a quel momento avevano sostenuto Pannullo nulla sarebbe stato possibile. Ma vale la pena ripercorrere brevemente ciò che è accaduto.
L’occupazione di suolo pubblico a scopo commerciale è da tempo una tematica deregolamentata: non c’è regolamento che consenta alle attività commerciali di installare “tranquillamente” previo pagamento di una tassa al Comune, un dehor. La questione è addirittura entrata in campagna elettorale ormai già 2 anni fa, e numerosi provvedimenti “tampone” sono passati di cui uno in consiglio comunale a dicembre proprio per consentire ai commercianti di avere i dehors per tutta la durata delle festività natalizie. Ma scaduto quel permesso a tempo sono tornati i sequestri. Dopo i sigilli molte attività hanno provveduto al ripristino dello stato dei luoghi. E dovranno anche pagare la sanzione: oltre al danno, la beffa.
I commercianti erano stati rassicurati e poi sono stati “colti in flagrante”. L’opposizione aveva già posto queste criticità e la municipale non ha potuto fare altro che attuare la legge. Tutti saranno costretti a presentare una nuova domanda e fare una nuova trafila: in questo discorso entra a piedi uniti anche la Soprintendenza paesaggistica che, sempre per demerito del Comune, tarda ad esprimersi. Anche l’Ascom ha sottovalutato l’allarme.
Ora, la situazione è ancor più grave. Non c’è regolamento, non c’è amministrazione, non c’è nulla. E i commercianti pagano.

Castellammare di Stabia lì 10 febbraio 2018






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