(di Carlo Carrillo) – La ex città delle acque è stata considerata, da sempre, un importante ed affidabile laboratorio politico degno di attenzioni nazionali, una comunità dove la politica, quella vera con la P maiuscola, è stata vissuta in maniera autenticamente ideale ed al servizio dei cittadini con uomini di grande spessore umano e culturale. Personaggi come i Gava(Silvio ed Antonio), Saul Cosenza, Basilio Cecchi, Flavio Di Martino, Liberato De Filippo, Degli Uberti, Vincenzo Dattilo, Ersilia Salvato, la famigerata signorina Amalfi, Antonio Somma, Franco D’Orsi, Salvatore Vozza e tanti altri uomini di medio-alto profilo politico che, negli anni, hanno dato luogo a confronti e battaglie politiche che, al netto degli steccati ideologici, elevavano i toni del dibattito e della contrapposizione al fine di trovare soluzioni alle problematiche sociali che affliggevano la città e gli stabiesi. Insomma, una “percezione” della realtà sociale molto elevata, forse perché i partiti politici di appartenenza erano veramente radicati sul territorio, nelle fabbriche erano presenti i “Gip”, gruppi di impegno politico, che recepivano istanze e disagi dei lavoratori, mentre in città erano disseminate sedi di partito sia al centro, con la sede principale di riferimento, che in periferia, nei cinque quartieri della città. Modalità ed organizzazione che ponevano il cittadino nella condizione di dialogare e rapportarsi con i partiti in maniera diretta, diventando spesso protagonisti all’interno del contesto di riferimento. Poi il cambiamento, la quasi totale scomparsa dei partiti e la personalizzazione della politica, una rivoluzione che ha cambiato molto anche il modo di fare politica in una città cresciuta ed abituata al confronto, ma questa trasformazione ha segnatamente compromesso la qualità della classe politica al punto da far divenire Castellammare terra di conquista per “giannizzeri” provenienti da piccole contrade dell’area torrese stabiese che, al tempo in cui si faceva veramente politica, dovevano chiedere il permesso prima di mettere piede in città, figuriamoci se si trattava di parlare. Altri tempi, altro modo di interpretare, percependole, le esigenze dei cittadini, Basti solo pensare che oggi in Campania il riferimento politico, di un partito molto importante, è il figlio di un simpatico e fido autista di un eminente stabiese, ex ministro della repubblica Italiana, senza offesa per nessuno, beninteso!

Castellammare lì 11 febbraio 2018

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