(di Carlo Carrillo) – Apertura in pompa magna della campagna elettorale, dei “Democrat” stabiesi, nel cinema-teatro Supercinema della ex “Città delle acque” quella che si è svolta a Castellammare di Stabia con inizio alle ore 10,30 di questa mattina. Invitati i soci, sostenitori, dirigenti ed amministratori del collegio che vede Castellammare quale capofila, un parterre d’eccezione dove spiccavano, su tutti, la presenza dell’ex sindaco Pannullo e quella del segretario Corrado in vicinanza dell’ex braccio destro degli “Ex coloratori” della città. Una platea che, a voler essere generosi, registrava appena la nutrita presenza di una trentina di supporter della Juve Stabia che, in compagnia di circa quaranta tra amministratori, dirigenti e soci del circolo P.D. stabiese, faceva da corollario alla prima uscita pubblica del loro leader, nonché aspirante senatore del collegio Ercolano, Torre del Greco, Castellammare e Sorrento. Una manifestazione che, alla luce delle presenze registrate, ha ricordato quella del partito del ministro Lorenzin praticamente un flop di presenze non solo dell’elettorato stabiese ma anche, e soprattutto, della nomenklatura Piddina del territorio. Un evento che dovrebbe, a nostro modestissimo avviso, preoccupare non poco il neo segretario Corrado, che impegnato a dar luogo ad un rinnovato impegno politico, del suo partito, per rilanciarlo sul territorio si ritrova a fare i conti con defezioni imponenti, quasi un emorragia di iscritti e simpatizzanti. Un dato veramente preoccupante emerso oggi nella sua pienezza, considerato che l’evento degli alleati(De Mita) doveva essere considerato, già al tempo, un inquietante ed importante campanello d’allarme per l’intero centrosinistra nel collegio. Evidentemente, nemmeno la “ingombrante” presenza di Franco Manniello è servita per garantire il pienone al Supercinema, unico candidato del territorio, in quanto abatese di nascita e residente in penisola sorrentina con formazione scolastica maturata sui banchi di un istituto scolastico stabiese. Infatti, alla sua prima uscita da “politico” nella città che lo vede patron della Juve Stabia, con una “mise” consistente in giacca e pantaloni rigorosamente “antiTopo” così come si evince dalla foto in epigrafe, ha voluto rimarcare il suo legame con il territorio stabiese in particolare, evidenziando che la sua scelta di “gareggiare” in questa consultazione elettorale nasce dalla necessità di rappresentare le esigenze dell’area stabiese a palazzo Madama. Un intervento a braccia, è la prima volta che non legge dal gobbo, che non è riuscito ad entusiasmare nemmeno i suoi più accesi supporter(visto che avevano lasciato anzitempo la sala preceduti dalla stampa “amica”) e disaminando argomentazioni degne di una compassionevole campagna elettorale, sulle orme di quella condotta dal più autorevole “Antonio La Trippa”, prodotta in quel di “Roccasecca”. E’ sembrato disponibile al confronto, ma nel frattempo lo cerca solo ed esclusivamente con la candidata grillina al senato La Mura, sfuggendo con artifizi e maestria ad un “Vis à Vis” con il candidato della coalizione del centrodestra Crescenzo Rivellini. “Vorrei sapere quali sono i motivi per i quali l’elettore stabiese non dovrebbe votare Manniello – ha chiesto alla sala semivuota l’aspirante senatore – visto che rispetto ad altri competitor (con chiaro riferimento a Rivellini) non ho mai ricoperto incarichi né parlamentari, né da consigliere regionale e nemmeno da consigliere comunale?”. Semplice la risposta, in quanto pur avendo tentato più volte di essere eletto, candidandosi nel centrodestra, impresa che non gli è mai riuscita di realizzare, e se proprio qualche responsabilità potrebbe avere nella gestione diretta del territorio questa va fatta risalire in capo ai suoi uomini che hanno rappresentato, negli ultimi due consigli comunali sfiduciati, le liste di sua diretta espressione nella sala consiliare Falcone&Borsellino. E per fortuna che, ai pochissimi superstiti rimasti in sala, ha risparmiato quella che poteva diventare la domanda delle cento pistole, ossia: “Per quale motivo dovreste votare Manniello?”. Una domanda che avrebbe sicuramente creato tanto, ma proprio tanto, imbarazzo ai pochi intimi rimasti in sala solo per testimoniare la loro fede nel progetto politico di un P.D. che, in grave difficoltà, sta tentando, attraverso l’impegno del suo nuovo segretario politico cittadino, di ricucire gli strappi e la sfiducia che le due ultime amministrazioni comunali, a guida piddina, hanno ingenerato ed alimentato la diffidenza degli elettori stabiesi verso i partiti e verso la politica più in generale. E la politica ha indubitabilmente poco a che vedere con questa candidatura al senato. O no?
Castellammare di Stabia lì 18 febbraio 2018
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