La città di Castellammare di Stabia, quando esisteva la politica, una volta era considerata a livello nazionale un grande, e affidabile, laboratorio politico, invero questo significa che quando si enucleava il dibattito politico e si svolgevano le consultazioni elettorali, molti politologi ed osservatori di alto profilo monitoravano il confronto, le soluzioni e le alleanze che si sviluppavano nel corso del periodo preelettorale, al contrario oggi, nella nostra città, molti sono i giovani che si occupano di questo fenomeno “politico” che stanno vivendo gli addetti ai lavori, ma è strano che trattasi solo, ed esclusivamente, di studenti universitari che preparano la loro tesi per conseguire la laurea in psicologia. Un contesto diverso, una volta, delle vicende politiche stabiesi, se ne occupavano i politologi, oggi gli aspiranti psicologi, evidentemente qualcosa è cambiato nella cultura politica della ex città delle acque. Proviamo a capire cosa e, soprattutto, perché di questo cambiamento radicale. Orbene, la politica ha un etica che, come in tutte le attività o professioni, bisogna rispettare, o almeno tenerne conto, infatti nei tempi passati bastava che, in una maggioranza di governo locale, una semplice voce si alzasse in divergenza con quanto stabilito dall’amministrazione per determinare la necessità di una verifica politica dell’azione amministrativa. Questo accadeva verosimilmente fino al 2009, ossia fino all’amministrazione Vozza. Dal 2010 molte cose sono cambiate nel modo di amministrare e di fare politica nella nostra città, una svolta repentina inaugurata da un ex sindaco, fascista e sfascista, che ha aperto nuovi orizzonti etico-comportamentali che, da allora, sono stati assunti a modello da imitare. Ecco che Cuomo, esattamente sulla scia del suo predecessore, dopo aver incontrato sul suo breve percorso molti “niet” in particolare nelle fila del P.D., ha tentato la ricucitura sempre e solo attraverso percorsi poco ortodossi(privilegiando incontri ravvicinati del 3° tipo la domenica pomeriggio)al di fuori di qualsiasi logica politica, come se la sua investitura fosse arrivata per divina scelta. La verità è che gli atti importanti, esternalizzazione dei tributi e messa in liquidazione del patrimonio delle partecipate tra gli altri, non risultano essere mai stati discussi con trasparenza nelle sedi istituzionalmente deputate, evitando finanche il confronto con i consiglieri comunali che avrebbero dovuto votare questi provvedimenti a scatola chiusa. Una storia di continuità con l’amministrazione del suo predecessore, dove per salvaguardare la casta di professionisti e consulenti(buoni per tutte le stagioni) il sindaco Cuomo sta portando allo scioglimento anticipato il consiglio comunale stabiese. Dopo meno di trenta mesi si procede al secondo scioglimento dell’assise cittadina, evidentemente qualcosa si è rotto da tempo nel meccanismo amministrativo, Cuomo è durato meno dello sfascista che lo ha preceduto, perde ancora la politica, ma ancora di più una città che questa amministrazione ha condotto al macello politico-amministrativo che da oggi avrà, nel prossimo futuro, solo una certezza, una gestione commissariale che potrebbe essere lampo(7 giugno?) o alla prima tornata utile. Buonanotte Castellammare, adesso per fare “occorrono molti milioni di euro o solo un miracolo”!
Castellammare di Stabia lì 01/04/2015 Carlo Carrillo
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