(Vercingetorige) – Una serata a tre per architettare il nuovo progetto dei Democrat stabiesi. In pratica la risposta immediata all’annuncio dell’ex sindaco Pannullo che, attraverso un intervista ad una testata locale, ha deciso di correre da solo e senza il supporto di un partito che appare ormai alla deriva, anche alla luce dei risultati conseguiti alle ultime consultazioni politiche del 4 marzo. Un incontro inaspettato che, venuto alla luce solo grazie al certosino lavoro dei nostri redattori, si è consumato sullo studio di Eduardo Melisse, ex presidente del consiglio comunale ed in rotta con Pannullo e Iovino, al punto da esprimere la propria adesione, all’operazione notarile, attraverso un velenoso commento postato su facebook la mattina del 6 febbraio, giorno successivo all’operazione sfiducia che ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale della ex città delle acque. 

E’ bastato poco a Corrado, Cuomo e Melisse, per chiudere un accordo che potrebbe risultare fondamentale ai fini della scelta del nome che dovrebbe guidare la coalizione che sembra ormai delineata. Ormai è chiaro che, in questa operazione, la regia risulta curata da un potente esponente del PD Giuglianese che, almeno in questo delicato momento, pare aver soppiantato la macchinosa leader-ship boschese nel tentativo di ricompattare la “sfrantummata” armata di un partito che, fino a qualche mese fa, appariva granitico ed autorevole. Sarebbe il nome di una donna, a quanto ci è dato sapere, quello destinato ad agire da collante tra le tre componenti che si sono confrontate in quel di via Roma, e le liste a sostegno, oltre quella del PD, potrebbero essere almeno tre. Quali? Bene comune, la storica lista di Nicola Cuomo, ed altri due contenitori storici messi a disposizione della causa dall’ex presidente del consiglio. A garantire la segretezza dell’incontro l’attenta regia di Marco De Fusco che, dalla strada, comunicava ai “coraggiosi”, magnifici tre in riunione, le vie di fuga più convenienti per sfuggire alle attenzioni dei giornalisti che, a seguito di altri eventi, numerosi si aggiravano in zona. Galeotto è stato il portoncino di via Marconi, infatti è tornato molto utile ai protagonisti per sfuggire, di soppiatto, agli occhi indiscreti di cittadini e giornalisti. E’ sicuramente strano che tre esponenti dello stesso partito, pur disponendo di una sede grande ed accogliente, decidano di incontrarsi in un luogo diverso, ma per quale motivo hanno scelto uno studio anziché la sede di partito? Questioni esoteriche legate al contenuto del pentolone? Ah saperlo

Castellammare di Stabia lì 16/03/2018

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