(di Genny Manzo) Castellammare di Stabia – Che la crisi dell’amministrazione Cuomo si reale e al suo stato terminale, ormai sembra alquanto chiaro. Sono le parole del capo corrente del Partito Democratico stabiese, Gennaro Iovino e riferimento regionale di Mario Casillo che, proprio usando un nostro articolo in esclusiva su una possibile sfiducia di tutto il partito regionale (e di Assunta Tartaglione in primis) all’uomo solo al comando, nipote di Antonio Gava, ha affidato a facebook il suo pensiero su questa spiacevole storia. “La meschinità di questo Sindaco non ha limiti. Cara Assunta, noi – dichiara Gennaro Iovino – abbiamo seguito senza se e senza ma le tue indicazioni per tenere alto il nome del P.D., che a noi sta tanto a cuore.Ti chiedo di intervenire con urgenza e mettere da parte questo bambino viziato molto strano!!!” Un pensiero del quale,… è bene dirlo subito, gli Iovino’s, hanno sempre voluto tenere informata la stampa (e la città) su tutto quello che stesse accadendo, a tutela della massima trasparenza e, affinché, tutti sapessero. Quando i panni sono “sporchi”, non si possono (e non si devono) lavare in famiglia; soprattutto quando si tratta del posto di lavoro di centinaia di famiglie, di fondi e opere pubbliche. Bene ha fatto, quindi, Francesco Iovino, ex capogruppo del PD, ma ben saldamente intenzionato a restare nel proprio partito all’opposizione, dopo aver “urlato” in faccia al sindaco (dell’altro PD), chiedendo addirittura l’intervento di Raffaele Cantone al Comune: “Non ti stimo e non mi fido più di te”, a denunciare il presunto malaffare e la malapolitica, nell’aula deputata e intitolata a “Falcone e Borsellino”, insignendo i personaggi deputati che poi avranno il compito di trasmettere (ma per la gravità dei fatti emersi e denunciati dal giovane democrat sicuramente lo avranno già fatto) gli atti per competenze. Noi la nostra idea ce la siamo fatta e, tuttavia, ci sembra di ripercorrere la storia della passata amministrazione, anche in quel caso contro un solo uomo al comando, il sindaco eletto dal centro destra, un padre e un figlio, i Carrillo’s Carlo e Antonio Carrillo, intenti a scoperchiare il “pentolone” del malaffare e della malapolitica stabiese. Qualche mese più tardi, poi, capimmo (e tutta la città capì) il perché di quella battaglia di verità, di libertà e di coraggio, tanto coraggio, condotta tutti uniti, senza frontiere, senza partiti o colori politici né di destra e né di sinistra da tutelare. Ebbene, ritornando all’attualità, la storia, a parti contrapposte (ma no per il “modus operandi” della malapolitica e la malagovernance) si sta ripetendo. Se il sindaco è animato da critiche e azioni che affondano le proprie radici anche nel personale, proprio come spesso faceva (ma più animosamente) il suo predecessore nei confronti dei Carrillo’s; il gruppo degli Iovino’s, Francesco e Gennaro, stanno adottando decisioni politiche, consequenziali (proprio come fecero Antonio e Carlo Carrillo, Consigliere comunale e dirigente di quel Pdl, oggi diventato Forza Italia) a un atteggiamento di chi – proprio come un bambino viziato – non vuole (e non volle) lasciare il “giocattolo” preferito dalle manine dorate, notarili e aristocratiche, più che sindacali e da uomo eletto dal popolo, dalla coalizione e dal suo partito.
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