(di Carcar) – Un articolo dal sapore di acque confluenti, e molto torbide, solo per asservire una verità pasticciata piena di errori, ma il fine? Probabilmente serve per non far comprendere a nessuno quali siano le reali verità documentali.

LEGGI DELIBERA C.C. N.56 del 6-7 giugno 2014

ELENCO UFFICIALE LAVORATORI TERME DI STABIA

Iniziamo con ordine, l’articolo “supercazzola” di cui si parla, ed a firma di un noto giornalista stabiese,  è quello pubblicato da Metropolis il 23 Marzo 2018, praticamente un “pezzotto” a firma di De Riso, attraverso il quale, è stata artatamente alimentata una gran confusione  e, verosimilmente, con uno scopo preciso, ossia quello di dare voce ad uno pseudo-sindacalista metalmeccanico che nulla avrebbe di che spartire con la vicenda Termale.
Terme,

è il primo punto trattato, ove le magistrali “supercazzole” abbondano sfuse ed a pacchetti, poiché la clausola sociale, da un attenta lettura degli atti deliberati dalla Giunta Pannullo e varati dalla sola maggioranza PD + Civiche in Consiglio Comunale il 27 Novembre 2017, “non risulta essere stata inserita “non a seguito del contenzioso in corso tra lavoratori, Sint, Curatela”, ma solo per una precisa volontà politica che vuole parlare, esclusivamente, di immobili liberi da qualsiasi vincolo, tanto per fare delle strutture Terme di tutto tranne che il termalismo.
La incommensurabile “supercazzola”, continua, raccontando di fantomatici 140 dipendenti. Ed anche qui bastava leggere gli atti depositati presso il settore Ormel Regione Campania, per capire che sono stati solo il preludio del licenziamento collettivo del 23 Luglio 2015.
Orbene, solo consultando questi benedetti, o maledetti, atti si potrà leggere che i licenziati corrispondano a 101 lavoratori, dirigenti compresi, e non 140.
Perché dare i numeri, ed a che scopo divulgare cifre “ad capocchiam”? Ed una volta sciorinati questi numeri, il giornalista che li ha riportati, e/o qualcuno che glieli ha dettati, dovrebbe almeno spiegare chi sarebbero i restanti 39 termali?
Se taluno si riferisce, strumentalmente, ai lavoratori a termine (ossia gli stagionali), si precisa che gli stessi non hanno subito alcun licenziamento collettivo, ma sono usciti dall’azienda solo per decorrenza dei normali termini contrattuali, avendo terminato le proprie prestazioni lavorative nel corso del 2012,e gli ultimi precisamente sono usciti nel mese di Ottobre 2012.
Pertanto, per un giornalista che dovrebbe essere informato, parlare di 140 lavoratori, è decisamente falso, tendenzioso, strumentale, nonché offensivo nei confronti di chi il licenziamento lo ha subito realmente, ed unicamente, attraverso la famigerata lettera della Curatela Fallimentare in qel Luglio del 2015.
Intanto, gli ammortizzatori sociali sono terminati per i soli 101 lavoratori nel mese di Agosto 2017,ma anche qui l’informazione latita, poiché ancora non vi è traccia di questi fantomatici 39 lavoratori, anzi, per dirla tutta, i veri licenziati sono oggi lavoratori in mobilità.
Ma la “mega supercazzola” giornalistica pubblicata è stata quella di riportare le dichiarazioni di un sedicente rappresentante della FIM-CISL, cioè rappresentante dei metalmeccanici che reclamerebbe parlare dei problemi di Terme, cioè di un settore non di sua pertinenza sul quale, ammesso che fosse un vero rappresentante sindacale, non potrebbe intervenire in virtù di regole scritte e non scritte, nè parlare su tematiche non attinenti al proprio settore di appartenenza.
Argomentare sulla clausola sociale, sui lavoratori e sulle professionalità, da parte di questo sedicente sindacalista, è un fatto grave, ma è ancora più grave è che un giornalista conceda spazio e voce a notizie false e, nella migliore delle ipotesi, anche pasticciate!
A questo punto, sarebbe appena il caso di chiedere informazioni ai vertici della categoria FIM-CISL, tentando di appurare se tutto ciò sia normale, ma non solo, ma anche le altre sigle sindacali e di categoria, presenti sul territorio , potrebbero esprimere il proprio pensiero su questo eloquente scivolone che nulla sembra aver a che fare con il sindacato.
Le verità documentali abbondano, in quanto lo stesso Sindaco Cuomo ravvisava, pur essendo l’artefice del fallimento di Terme e del licenziamento dei  101 termali, la precisa volontà di qualcuno di scrivere la parola fine sul termalismo a Castellammare di Stabia, e proprio per questo motivo si adoperò per l’inserimento della clausola sociale  nel bando Hotel delle Terme.
Bene, questo aspetto, unitamente alle verità documentali, annienta di fatto gli evidenti “fantasiosi” racconti giornalistici che, forse, sono tesi a portare a termine un progetto che viene da molto lontano, così come, sotto traccia, emerge dalle parole del sedicente sindacalista, in riferimento all’utilizzo di non meglio precisate professionalità per fare altro, attraverso corsi di formazione, che nulla avranno a che vedere con il termalismo.
D’altronde, gli spazi per una pizzeria abbondano nelle Terme e guarda caso, questo tema, fu già discusso in Consiglio Comunale, ma su questo punto furono determinati e decisi, in quel tempo, i consiglieri di opposizione che, oggi come allora ritenevano, e ritengono, le Terme funzionali al termalismo con annessi servizi secondari.
Anche sulla questione Acetosella/Madonna il celebre giornalista non può continuare ad ingenerare confusione, giacché lo stabilimento fallisce solo per una scelta legittima e libera dei lavoratori. Una scelta per la quale ancora non si comprende con quali azioni, il Comune Stabiese, abbia intenzione di rispondere, considerato che, in questo caso, potrebbero configurarsi scenari diversi, preso atto che il tutto va fatto risalire ad una vecchia, quanto Elefantiaca, promessa di un ex consigliere comunale uscente.
Sarebbe bene scrivere la verità, in particolare poi quando si intende trattare tematiche sociali, di vicende che colpiscono nella carne viva i lavoratori, e non solo per questo motivo, bisogna scrivere sulla scorta delle verità documentali dando voce e spazio agli addetti ai lavori e non di certo a fantomatici personaggetti in cerca di autore e di visibilità.
A questo punto, chi ha sbagliato dovrebbe chiedere scusa ai 101 lavoratori, a quelli che ancora oggi lottano per la riapertura delle Terme e che si battono per il termalismo, non per una semplice infornata di pizza!
Un piccolo pensiero va, infine, ai  neo-Deputati pentastellati Manzo e Di Lauro che, considerato l’importanza del ruolo istituzionale ricoperto, farebbero bene anche loro a non rincorrere strumentali echi di stampa attraverso dichiarazioni improvvisate, in quanto, anch’esse, dovrebbero essere molto più attente e sfogliare possibilmente gli atti, altrimenti è inutile chiedere incontri senza conoscere la realtà dei fatti, si azzeccano solo brutte ed infelici figure. Ma questa è solo un’altra storia!

LEGGI DELIBERA C.C. N.56 del 6-7 giugno 2014

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