(di Frank Tracchia) Un cappello dalle larghe falde in testa, lo scruta dal fondo della sala al fianco del papà del consigliere regionale e dipendente del comune di Castellammare di Stabia. Adriano Cirillo, zio di Luigi, ed ex componente della segreteria cittadina del partito di Francesco Rutelli, nonché  destinatario di un provvedimento giudiziario di rimozione da un importante incarico professionale amministrativo, ricoperto in città, si occuperà (e non comprendiamo per quali meriti acquisiti) di sovrintendere il tavolo “Cultura e Turismo”. Tanto per poi redigere il programma del M5S Stabia,

auspicando che non sia un “copia e incolla” del tipo di quello già presentato nelle fallimentari esperienze di Vincenzo Amato. È proprio il caso di dire che, per la famiglia del consigliere regionale Cirillo, fare “politica” è un poco come utilizzare una sorta di lasciapassare a gestione familiare, con annessa sudditanza psicologica tra adepti (sempre gli stessi) del M5S Stabia. Una cattiva abitudine che è stata più volte denunciata dagli “anti-Cirillo’s”, e tanto anche un pò per merito nostro, una cordata che sembra proprio la vera zavorra per la maggioranza dei simpatizzanti e degli attivisti stabiesi. Quasi circa 17mila, di quelli che hanno votato M5S alle politiche, a conti fatti sembra che, nemmeno in questo ulteriore giro dei Cirillo’s, troveranno spazio in nome e per conto di una democrazia partecipata, purtroppo solo decantata.  #Chapeau!







About The Author redstabiapolis

comments (0)

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>