(Red) I ritardi determinati da chi era stato investito dalla responsabilità di governare la città, il modo confuso di procedere di maggioranze inadeguate e litigiose, i tre scioglimenti anticipati del Consiglio Comunale hanno determinato – come più volte denunciato – effetti ancora più concreti e devastanti di quanto fosse immaginabile sulla città.
E, se non si lavora con serietà, da subito, Castellammare rischia di dover restituire fondi europei per circa 6-7 milioni di € per le opere non completate e/o collaudate (Villa, Casa del fascio, Corso A. De Gasperi,

Stimmatine, Ancelle) e, per effetto della mancanza di qualsiasi programmazione, proposta o progetto concreto, di non riuscire a utilizzare altri 13 milioni assegnati in base ai nuovi programmi europei.
Una perdita di 20 milioni è un lusso che la città non può permettersi.
Per le opere non completate e/o da collaudare si faccia presto e, insieme alla documentazione per la rendicontazione che deve essere consegnata alla Regione, il Comune informi la città sulle responsabilità di chi ha determinato ritardi e commesso errori.
La fotografia del programma del Più Europa, non può rimanere quella delle giostrine “sequestrate” e non utilizzabili messe su un marciapiede di Corso A. De Gasperi. Una vergogna!
Per i nuovi fondi si sono accumulati ritardi colpevoli e ingiustificabili da parte dell’Amministrazione Pannullo e della sua stessa maggioranza.
Quasi allo scadere dei termini è stata presentata la richiesta per l’assegnazione da parte della Regione delle risorse per l’assistenza tecnica (oltre 250 mila €), indispensabili per poter portare avanti il nuovo programma europeo; adesso bisognerebbe procedere con il bando per scegliere le figure necessarie. Niente, invece, ma proprio niente, è stato fatto per definire, sulla base degli assi stabiliti dall’Europa, (ambiente, lavoro, viabilità…) cosa fare, come e dove impegnare i 13 milioni a cui abbiamo già accennato.
Tra un mese il Comune dovrebbe presentare il DOS (documento di orientamento strategico) che è previsto debba essere costruito ascoltando la città, attraverso forum, incontri con le parti sociali, le associazioni, il mondo delle professioni. Noi chiediamo al Commissario di avviare intanto questa discussione, di organizzare momenti di confronto con le forze politiche e le diverse realtà che è indispensabile coinvolgere; e di rivolgere la richiesta alla Regione di una proroga rispetto alla scadenza prevista, in ragione dello svolgimento delle prossime elezioni amministrative anticipate del 10 Giugno.
Anche queste vicende ci dicono che bisogna cambiare, che bisogna isolare e espellere quelle forze che non hanno niente da dire e da proporre per Castellammare.
Il tema che è necessario affrontare non attiene al destino delle singole persone (sindaco, assessori, consiglieri) , ma a come rimettere in cammino la Città, come aggregare forze, suscitare interesse,
condivisione e partecipazione su un progetto che prospetti soluzioni e delinei un futuro per la nostra comunità, per i giovani.
Manca poco meno di un mese per la presentazione delle candidature a Sindaco e delle liste per il Consiglio Comunale, e già si racconta, vere o false che siano queste notizie, di vari “matrimoni”, accorpamenti, fusioni; quello, però, che non ci è dato sapere è perché si “mettano assieme”; forse perché hanno una proposta per affrontare la vicenda Terme, per Fincantieri, per le politiche sociali, per il lavoro, per il Centro Antico o Savorito, per la valorizzazione dei beni culturali e il rilancio del turismo? Ma no!
Qualcuno ha proposte su come elaborare il Dos, su come utilizzare i fondi europei, di cosa fare per le Zone Economiche Speciali, o il progetto della Grande Pompei? Neanche a parlarne!
Regna un grande silenzio. Eppure le intese, gli accordi, i patti si stanno facendo.
Dopo, solo dopo che avranno organizzato le solite ammucchiate, scriveranno in pochi una specie di programma.
Ci sono rischi e pericoli di cui nemmeno si parla, come – ad esempio – quello del dissesto idrogeologico.
Abbiamo la necessità di alzare un muro ancora più forte contro la camorra e ogni forma di illegalità; di rispondere a un bisogno di sicurezza che, a partire dalla frequentazione in Villa Comunale, i cittadini avvertono sempre di più come aspetto urgente che incide sulla qualità della vita.
Noi insisteremo fino all’ultimo istante possibile, sulla necessità di costruire un “Nuovo Percorso”, una rete civica, una convergenza tra forze che per 5 anni assumano l’impegno di produrre, su pochi punti definiti, chiari e concreti, uno sforzo straordinario.
Noi proseguiremo, continueremo a porre il tema che è indispensabile fare entrare le città vera in Consiglio Comunale, che la stessa scelta del candidato a sindaco debba essere fatta ascoltando i cittadini.
Per queste ragioni, riteniamo necessario predisporre, nei prossimi giorni, un momento di discussione e riflessione su questi temi.
Coordinamento cittadino Liberi e Uguali







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