(Red) «Noi non siamo un tronconificio. La Regione Campania e Fincantieri hanno fatto questo accordo senza neanche prendere in considerazione i sindacati. Siamo stanchi di ricevere le rimanenze degli altri cantieri italiani». A dirlo è Antonio Santorelli (Fiolm) in merito all’accordo firmato ieri tra il Governatore Vincenzo De Luca, l’Assessore alle Attività Produttive Amedeo Lepore e l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono per il futuro dell’indotto stabiese.
«Abbiamo presentato una richiesta a De Luca per chiarire alcune cose – spiega Santorelli -. In primis la parte infrastrutturale del cantiere. Nell’accordo che hanno presentato non si parla di investimenti strutturali per Fincantieri di Castellammare. Miglioramenti che sono estremamente necessari per il lavoro dei nostri operai che nonostante tutto sono tra i più qualificati in Italia». Per la Fiolm, il cantiere stabiese «è quello più penalizzato: non si spendono soldi per le infrastrutture e per i miglioramenti. L’indotto è ancora vivio grazie ai lavoratori e alla loro caparbietà. La qualità del prodotto made in Stabia è eccelsa nonostante le carenze che abbiamo. Per questo motivo noi lotteremo in tutte le sedi per salvare il nostro cantiere: non deve essere toccato un solo cm. Possono fare tutto quello che vogliono ma l’importante che non intervengono sul cantiere perché significa portarlo alla chiusura».
In merito alle nuove commesse, spiega: «Noi non siamo un tronconificio. Siamo stanchi di avere il resto degli altri cantieri. Dal 2011 chiediamo una missione produttiva cosa che non è mai avvenuta.
La Regione Campania e Fincantieri non si presentano neanche ai nostri incontri, come l’ultimo che abbiamo fatto in Prefettura. Abbiamo letto l’intesa che hanno firmato oggi e ci poniamo delle domande: che significa essere multiproduttivo? Noi facciamo solo tronconi, non ci danno nient’altro. Solo i militari hanno enorme rispetto per le tute blu stabiesi perchè sono estremamente professionali. Con queste commesse potremmo avere lavoro fino al 2021. E nonostante le difficoltà, il prossimo anno consegneremo anche la LHD. Grandissima professionalità: trasformarci in una fabbrica per traghetti o in un tronconificio, significa sminuirla. Oggi abbiamo più di 80 operai che stanno lavorando negli altri indotti italiani e addirittura i vertici di quei cantieri stanno chiedendo loro di chiedere il trasferimento. A testimonianza della assoluta professionalità delle tute blu. Ma a Castellammare non vengono apprezzate».
«Sembra che la Regione e Fincantieri abbiano uno scopo specifico – conclude Santorelli -: se chiude il cantiere, muore Castellammare. Ci sono centinaia di lavoratori all’interno dell’indotto che non possono essere lasciati soli. La politica non ha più il coraggio di sbattere i pugni sul tavolo e proteggere gli operai, proteggere il lavoro dei singoli cittadini. La Regione non ci ascolta ed è per questo che ci confronteremo con le forze politiche in vista delle prossime amministrative stabiesi del 10 giugno. Vogliamo conoscere i programmi e persone che abbiano intenzione di lottare per il nostro cantiere».
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