(di Carlo Carrillo) – Una brutta piega, sembra stia assumendo, la revoca dell’Avviso Pubblico per assunzione nominativa a tempo pieno ed indeterminato di N° 1 categoria B1, riservato esclusivamente a disabili psichici iscritti negli elenchi di cui all’art.8 della legge 68/1999, indetto dal Comune di Castellammare di Stabia con determinazione N°175 del 30/11/2017 del dirigente del Settore Affari Generali, dott.ssa Sabina Minucci. Un Avviso pubblico, attraverso il quale, si stabiliva che la procedura di selezione dei candidati sarebbe stata affidata ad una commissione che, a sua volta, sarebbe stata nominata con un atto successivo e che, disponendo di una serie di strumenti ai fini della valutazione, avrebbe dovuto accertare la preparazione culturale e le attitudini dei candidati ai fini dell’assolvimento delle mansioni previste dalla declaratoria afferente la categoria di appartenenza. Ma ecco che,alla scadenza della presentazione delle istanze di partecipazione, iniziano ad emergere strani ed inquietanti tentativi di cambiare le “regole del gioco” e che, in perfetta antitesi con quanto previsto dal bando, qualcuno comincia ad intessere strane manovre a partire dalla bizzarra richiesta, alla Città Metropolitana di Napoli, di procedere alla nomina di un professionista che valutasse lo stato psichico dei partecipanti, al “brillante stratagemma” di nominare perfino una Commissione di valutazione composta da membri esterni all’ente comune. Evidentemente, questo personaggio, pensava di poter gestire l’Avviso Pubblico a suo piacimento, ma sia per la proposta del medico che per quella della commissione arrivavano due secchi e decisi dinieghi da parte della Città Metropolitana e del sindaco in carica. Per quale motivo furono inoltrate queste stravaganti richieste? Molto eccentrica appare la richiesta nominativa, inoltrata alla ex Provincia di Napoli, di nominare il dottor Sorrentino che, a quel che sembra, avrebbe dovuto valutare lo stato psichico dei candidati, considerato che questa prerogativa risultava requisito determinante ai fini della stessa partecipazione all’avviso pubblico in quanto costituiva, secondo il bando, condizione ineludibile e fondamentale per poter essere ammessi. Inoltre, una serie di situazioni si sono succedute nell’arco di pochi giorni, alla pubblicazione della graduatoria degli ammessi a partecipare al colloquio. Una di queste sicuramente riguarda la posizione di qualcuno dei candidati esclusi che, secondo la documentazione inoltrata, non risultava essere in possesso dei requisiti richiesti, e pertanto dichiarato: “ Escluso in quanto carente del requisito di cui alla lettera h) dei Requisiti Generali dell’Avviso Pubblico: Invalidità Psichica accertata dalla competente commissione”, un candidato che, secondo “Radio Marciapiede”, sarebbe il figlio di un dipendente comunale, nonché diretto collaboratore del dirigente del settore interessato. Questo stesso candidato, alla luce degli atti pubblicato sul sito ufficiale, sarebbe poi stato dichiarato riammesso al concorso, di cui all’avviso pubblico, sulla scorta di un semplice ricorso inoltrato al comune dove, a quanto ci è dato di conoscere, avrebbe prodotto una semplice autocertificazione attestante il possesso del requisito richiesto. Ma un eventuale ricorso, avverso l’esclusione, non avrebbe dovuto essere inoltrato al Tar, considerato che trattasi di un atto amministrativo? Poi un dirigente che, secondo quanto riferito dalla nostra affidabile fonte, non avrebbe mai dato luogo ad una sentenza del Tribunale di Torre Annunziata che, con sentenza 5839/2011 e con sentenza 122/2013, ha a suo tempo dichiarato l’illegittimità delle assunzioni statuite dalla delibera 93 del 29/07/2010 ed effettuate con determina dirigenziale n. 527 del 12/08/2010 attraverso la quale furono assunti altri disabili. Suona “inquietante” questo comportamento, preso atto del “doppiopesismo” nella valutazione, oltre che nei comportamenti, a fronte di atti di diversa natura che, secondo il modestissimo avviso di chi scrive, questo dirigente avrebbe dovuto trattare con molta attenzione e professionalità, al fine di evitare di poter incorrere nelle maglie di una situazione quantomeno nebulosa. Tanto rumore, intorno a questo avviso pubblico, ha determinato l’attenzione della magistratura oplontina che, sulla scorta della documentazione esaminata, avrebbe deciso di fare chiarezza sulla vicenda e, secondo qualche notizia filtrata, in proposito già sarebbe stato sentito, per circa quattro ore , un dirigente comunale. Alcuni candidati avrebbero finanche deciso di inoltrare ricorso al Tar. Ed il commissario Cupello? E va bene, che può sapere, tanto viene solo un giorno a settimana!
Castellammare di Stabia lì 12 aprile 2018







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