Abete_LucaColpe & Responsabilità del fallimento di Terme di Stabia

Terme di Stabia, una società partecipata del Comune di Castellammare di Stabia, FALLITA per Colpa&Responsabilità di politici senza scrupoli e senza competenze.
Basta guardare i dati contabili dal 1993 al 2010(compreso) per rendersi conto della gestione di questa azienda che, solo relativamente all’ultimo quinquennio, nell’anno migliore del proprio fatturato ammontante a circa 6,5 milioni di euro, registrava un costo del personale di circa 5,5 milioni di euro, un costo, questo ultimo, mai sceso di 1(uno) solo Centesimo sotto questa cifra, mentre nel corso degli anni il fatturato è precipitato in maniera verticale ed irreversibile. Il costo del personale, in relazione esemplificativa, nell’anno 2010, risultava così distribuito: Personale a tempo indeterminato 2,3 milioni di euro, mentre per il Personale a tempo determinato il costo del lavoro risultava pari a 3,2 milioni di euro. Questi dati, per chi afferma di svolgere un lavoro da Imprenditore, dovrebbero rappresentare un vero schiaffo alla corretta gestione aziendale, volendo considerare che lo stesso C.C.N.L., siglato dalle OO.SS. Cgil, Cisl e Uil con altri, recita all’articolo 20 comma C che il rapporto tra lavoratori a tempo Indeterminato con quelli a tempo Determinato(stagionali) non deve superare la soglia del 20%. Insomma, se un azienda ha un organico di 100 lavoratori fissi, il numero degli stagionali non deve superare il numero di venti unità. Questo è il ruolo del bravo imprenditore. Ma i nostri bravi politici(o imprenditori?), con i soldi della collettività, hanno sempre usato in termini strumentali e clientelari le assunzioni alle Terme, ed ecco che, alla faccia delle normative e con la tasca dei cittadini stabiese, hanno fatto bieco e becero clientelismo, portando il numero dei lavoratori stagionali pari a quello dei fissi, 104 fissi 100 stagionali, ingenerando in questo modo false illusioni ed aspettative, mentre si sbriciolavano clientela(quella dei fruitori del servizio termale) e le risorse economiche della città, tanto da bruciare 33 milioni di euro circa in 17 anni di governo di centrosinistra. Ieri, in Consiglio Comunale, una strana alleanza trasversale è emersa nel corso del dibattito, ma quello che preoccupa di più è che in questa alleanza è affiorata anche la presenza di un imprenditore locale che, con forza e determinazione, ha tuonato affinché si considerassero lavoratori, con gli stessi ed identici diritti, sia quelli a tempo determinato che quelli a tempo indeterminato, coinvolgendo in questo ragionamento addirittura il rappresentante di Sel. Verrebbe da chiedere, a questo rappresentante politico, se è veramente convinto di quanto affermato nella serata di ieri, e di cosa ne pensi delle scritture contabili della società Terme di Stabia relative alla gestione nell’ultimo ventennio. Ma se da imprenditore, e non da politico, dovesse investire su Terme di Stabia, farebbe il medesimo ragionamento? Sarebbe molto interessante potersi confrontare in un pubblico dibattito sul tema, al netto del pugno di voti che, in coabitazione con una confusionaria e trasversale alleanza, il politico immagina di poter incassare nella prossima tornata elettorale utile. Noi siamo pronti a confrontarci pubblicamente su questo, senza alcuna paura né preoccupazione, perché è fondamentale dire la verità, non prendendo per i fondelli nessuno, i lavoratori di Terme di Stabia sono quelli che riceveranno in questi giorni la lettera di licenziamento da Sequino, gli altri, purtroppo, sono da considerare solo ex lavoratori stagionali che hanno prestato servizio, per l’ultima volta, nell’anno solare 2012. Non restiamo certamente scandalizzati da questi atteggiamenti, rientra nel normale comportamento di chi è disposto a tutto per “un pugno di voti”, ma è inquietante che anche Forza Italia, con i suoi tre consiglieri comunali segretario provinciale compreso, abbia partecipato con convinzione a questo “banchetto politico” celebrato sulla pelle dei lavoratori Termali. Noi siamo in linea con il progetto politico del partito, se a Castellammare la linea dovesse risultare stravolta rispetto a quella nazionale dobbiamo, con estremo rammarico, prendere atto che siamo fuori da questo stato confusionale politico. Il populismo è una scelta, il Liberismo è una convinzione, e noi siamo e resteremo convinti liberali!

Castellammare di Stabia lì 02 Giugno 2015                 Carlo Carrillo – La Nuova Medusa

About The Author redstabiapolis

comments (0)

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>