La Confsal Fesica, in merito alla riunione tenutasi oggi, presso la cabina di Regia, Regione Campania, comunica quanto discusso ed esposto in questa sede. Ringraziamo innanzitutto la Regione Campania, per aver mantenuto fede all’impegni presi ante elezioni, convocando l’incontro odierno. Questo Sindacato ha assistito ad una guerriglia dialettica, ai limiti della belligeranza giuridica, sulla opportunità o meno di restituire da parte della curatela fallimentare, il bene detenuto (Terme del Solaro), cosa già espressamente richiesta dalla Sint con apposita istanza al Tribunale sezione Fallimentare di Torre Annunziata in data 12 Maggio 2015, adducendo che sarebbe cessata la convenzione tra Sint e Terme Stabiane (stipulata il 02 Agosto 1972) il 31 Dicembre 1987. Questa diatriba che riteniamo scandalosa, poiché non si tengono in debita considerazione i sacrifici dei lavoratori termali negli anni, ma soprattutto quelli attuali, ove con senso civico, di appartenenza si è occupato pacificamente, lo stabilimento delle Antiche Terme, salvaguardando il patrimonio sorgentizio ed immobiliare, lasciato al libero arbitrio da parte dell’attuale amministrazione, con evidenti danni tangibili ed imputabili ad una mancata tutela da parte dell’Ente Comunale. La Confsal Fesica, audita anche la volontà del Comune, che non procederà ad alcuna messa in liquidazione della Società Sint, anzi provvederà alla sua sopravvivenza, ha anche appreso che la locale ASL è pronta alla revoca degli accreditamenti dei settori termali e fisioterapici, alla fallita Terme di Stabia.
Abbiamo ritenuto doveroso intervenire ed entrare nel merito delle questioni, ponendo all’attenzione del tavolo le nostre argomentazioni, che si basano essenzialmente sui seguenti punti:
1. La convenzione Sint, Comune Castellammare di Stabia, la S.p.A.Terme Stabiane datata 02 Agosto 1972, riguarda l’affittanza dei compendi termali e non del compendio termale come richiesto dalla Sint;
2. La convenzione all’Art. 1 chiarisce l’aspetto suindicato, inoltre l’Art. 4 chiarisce cosa è stato consegnato, mentre all’Art 5. si pone il termine al 31 Dicembre 1987;
3. All’Art. 13 viene espressamente previsto l’impegno da parte del Comune alla ristrutturazione dei compendi, ma di particolare rilevanza è l’Art. 22. che ha previsto il passaggio di 7 (sette) unità dalla Sint alle Terme Stabiane, nel rispetto del CCNL già applicato al suddetto personale;
4. Degno di nota è lo statuto della Società S.p.A. Terme Stabiane del 31 Dicembre 1972, che all’Art. 1, richiama quanto abbiamo citato al punto 1;
5. Il 14 Giugno 2006 il Dirigente del Settore 9 del Comune stabiese, sottoscrive un atto nell’interesse dell’ente comunale, con la società Terme di Stabia, avente per oggetto la fonte acqua della Madonna per imbottigliamento, i macchinari, le condotte, la sorgente Piazzetta Acqua Acidula, poiché il Comune esercita un ampio ed effettivo controllo sulle attività delle Terme di Stabia;
6. Il 18 Luglio 2011 la Società Terme Stabia, apporta delle modifiche allo statuto, ribadendo comunque quanto già citato nella convenzione del 1972, all’Art.5 punto A, B, C,D, E, ma soprattutto all’Art 13 chiarisce le forme di controllo sulla partecipata, ponendo la partecipata sotto attività di direzione e coordinamento, tramite i propri organi, in particolare Il Dirigente del Settore Economico Finanziario, del Settore Patrimonio e del Settore competente per materia. Ma l’Art. 13 Bis chiarisce le modalità di controllo, tra cui prevede l’invio dell’organigramma, bilancio, ecc al Comune medesimo.
7. Il 13 Febbraio 2012, presso la Prefettura di Napoli, nel contesto di un incontro sulla vertenza Terme, l’allora Sindaco Bobbio dichiarò quanto segue: “Premesso che la vertenza Terme di cui ci occupiamo oggi è atipica, in quanto parliamo di dipendenti praticamente pubblici, con il Sindaco della Città che, è praticamente al tempo stesso proprietario e parte sociale”.
Alla luce di tali considerazioni si è richiesto alla curatela fallimentare di non procedere alla mera riconsegna degli immobili, ove fosse l’unica soluzione a tutela dei lavoratori, ma di procedere alla riconsegna anche dei dipendenti, giacche il citato Art. 22 della convenzione citato al punto 1, è ancora vigente, poiché la convezione se fosse realmente cessata al 31 Dicembre 1987, ci sarebbero seri dubbi sulla valenza di tutti gli atti prodotti post 1987, e le domande da porsi e poste al tavolo sono state le seguenti:
1. In che modo il Comune, i Dirigenti, hanno esercitato i poteri richiamati nei punti citati, se
la società Terme di Stabia, di fatto era un occupante abusiva del Solaro ?????
2. In che modo si è inteso, con un atto Dirigenziale affidare ad un abusivo, (Terme di Stabia) un compito ben preciso per conto del Comune ???
3. Se la convenzione è scaduta nel 1987, come ha fatto la Sint a beneficiare post 1987 ad
accordi sindacali vigenti in Terme di Stabia ???
Le nostre rivendicazioni sindacali, si basano sulla necessità di ristabilire per quanto possibile, l’ordine nei fatti, ma soprattutto rigettare eventuali percorsi atti a risolvere la questione lavoratori, solo tramite il licenziamento del personale in forza, con il solo scopo di utilizzare la NASPI come paravento per una becera speculazione immobiliare, passando attraverso una privatizzazione che, ove INVITALIA concedesse tempo, il solo studio e presentazione del bandi durerebbe circa 8 mesi come dichiarato al tavolo.
A tutto ciò dovremmo aggiungere, i tempi del Consiglio Comunale, con la conseguenza che trascorsi i termini della NASPI, tutti sarebbero definitivamente fuori, gl’immobili saranno aggiudicati tramite altre procedure ed il Comune avrà cassato il termalismo a Castellammare di Stabia.
Questo percorso non può trovare il nostro assenso, anzi riteniamo utile ritornare alla casa madre la Sint (art.22) per utilizzare eventuali altri percorsi di sostegno al reddito come la CIG in deroga, presso un altro datore di lavoro, nelle more di un processo di privatizzazione, che potrebbe vedere luce in tempi rapidi e con la piena soddisfazione di tutti, Città compresa.
Per quanto concerne la problematica tutela patrimonio sorgentizio e beni immobiliari dello
stabilimento delle Antiche Terme, abbiamo richiesto alla Regione Campania, la nomina di un Commissario Ad Acta, al fine di tutelare il patrimonio sorgentizio in maniera inscindibile dal patrimonio immobiliare, visto che solo i lavoratori delle Terme, hanno avuto il buon senso di provvedere alla pulizia delle sorgenti, tutela dell’immobile, campionamento ed analisi delle sorgenti Vanacore, tramite uno sponsor privato, occupando pacificamente lo stabilimento di Piazzale Amendola.
La Confsal Fesica, auspica che le nostre ragioni, possano trovare accoglimento presso gli organi preposti, al fine di preservare il LAVORO, che è la vera leva sulla quale la nostra amata Città potrà risorgere.
Infine rivolgiamo un appello al neo Governatore della Regione Campania DE LUCA, affinché dia forma e sostanza alla rinascita del termalismo in quel di Castellammare di Stabia.
Castellammare di Stabia, 10 Giugno 2015 CONFSAL FESICA
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