(Red) “Due bandi senza arte né parte, entrambi falliti miseramente. I responsabili facciano mea culpa e la smettano di prendere in giro gli stabiesi”. Così si è espresso Gaetano Cimmino, candidato sindaco della coalizione di centrodestra a Castellammare di Stabia per le elezioni amministrative del 10 giugno 2018.
“È di ieri la notizia che il bando di privatizzazione degli immobili è andato deserto. – sottolinea Cimmino – È accaduto quello che purtroppo temevamo sin dal giorno in cui fu approvato il piano industriale della Sint in consiglio comunale, un provvedimento a cui ci siamo opposti con fierezza lasciando l’aula al momento della votazione. Un’operazione che reca il marchio del PD e dell’ex vicesindaco Daniele Pesenti, quando ancora andavano a braccetto. Hanno tentato di farci credere che gli imprenditori sarebbero stati attratti dal prodotto. E come al solito sono i cittadini a pagarne le conseguenze.
Ma il fallimento dell’ultima amministrazione sulla questione Terme reca un altro marchio. – prosegue Cimmino – Non dimentichiamo, infatti, che l’ex vicesindaco Andrea Di Martino è il promotore del project financing per la privatizzazione delle Antiche Terme, un’operazione rivelatasi fallimentare. Ricordate quando i termali furono cacciati fuori dall’aula per aver contestato quel provvedimento? Un atto bieco da parte di un’amministrazione che ha completamente accantonato il dramma dei termali e ha contribuito piuttosto a spegnere quel barlume di speranza che era rimasto per le Terme. Di Martino, tra l’altro, ritiene che sia necessario sciogliere la Sint. E come mai si allea con Pesenti e con i civici che hanno invece promosso e votato la delibera salva-Sint? Questa sarebbe la coerenza di quell’accozzaglia politica che si presenta come libera, ma che ha assecondato la linea del PD in cambio di qualche poltrona in giunta?
Noi abbiamo un’altra idea per il rilancio delle Terme. – spiega Cimmino – È fondamentale, infatti, coinvolgere la Regione Campania ed il Governo Nazionale in un percorso che si innesti sul solco delle aree di crisi industriale complessa per poter reperire i fondi necessari a rimettere in sesto il patrimonio termale e avviare la privatizzazione con un progetto che possa far gola agli imprenditori. In consiglio comunale abbiamo incalzato l’amministrazione sull’idea di realizzare un polo riabilitativo e congressuale sul Solaro, ma la mancanza di confronto e la testardaggine di chi ci ha governato – inclusi quelli che hanno fatto salotto col PD e poi hanno scelto un percorso alternativo presentandosi come liberi senza aver mai dialogato realmente con la città – sono la causa dello scempio attuale.
Nei prossimi giorni – conclude Cimmino – chiederò un incontro al commissario prefettizio per comprendere le sue intenzioni sul da farsi. Da sindaco, poi, mi batterò per convocare un tavolo di ampio respiro, che includa le parti sociali, i termali, il Comune, la Regione Campania e Federterme per iniziare ad imbastire la prospettiva di un termalismo moderno, che punti sul benessere e non sull’assistenzialismo”.
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