(Red) Continuano i controlli da parte dei militari della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia a contrasto dell’annoso fenomeno criminale della pesca – raccolta di frodo del Dattero di Mare della specie protetta “Lithophaga – lithophaga.
Negli scorsi mesi l’azione di contrasto ha visto i militari impegnati incessantemente a colpire di volta in volta i pescatori di frodo individuando depositi appositamente allestiti che puntualmente venivano smantellati e sottratti all’organizzazione criminale, sottraendo al mercato illecito centinaia di chili del prezioso mollusco bivalve qual è il Dattero di Mare, estratto e raccolto lungo i tratti di costa della Penisola Sorrentina da Vico Equense a Massa Lubrense, ove i predoni del mare non curanti del danno prodotto si spingevano alle azioni delittuose anche in piena Area Marina Protetta di Punta Campanella, danneggiandola irrimediabilmente.
Il crescente fenomeno criminale vedeva l’interesse mediatico anche del noto TG Satirico Striscia la Notizia che dedicava più di una puntata al tema con servizi d’inchiesta a sollecitare l’opinione pubblica e le istituzioni tutte, tanto che il noto presentatore Luca Abete spingeva le sue telecamere da Napoli fino a Castellammare di Stabia definendola per eccellenza la “Patria del Dattero di Mare”, dove chi voleva poteva rivolgersi a chi ben addentro al “sistema” e procurarsi il prezioso mollusco bivalve che nel periodo delle festività natalizie veniva venduto anche a 150,00 euro al chilo, ciò posto proprio in ragione dell’incessante azione dei militari della Guardia Costiera stabiese che coordinati dal Comandante CF (CP) Guglielmo CASSONE e diretti dall’Autorità Giudiziaria oplontina sferravano di volta in volta precisi colpi sottraendo all’illecito mercato centinai di chili di Datteri di Mare.
Continuano le indagini del Nucleo di Polizia Giudiziaria che a meglio dire non si sono ma fermate, non hanno avuto mai sosta a differenza degli altri anni, a dimostrazione che le istituzioni tutte vogliono essere presenti e dire la loro quotidianamente affinchè si possa concorrere a debellare tale fenomeno criminale, la cui azione reiterata nel tempo porta alla distruzione di chilometri della preziosa costa della Penisola Sorrentina, ove noto per poter estrarre il prezioso mollusco bivalve necessita appunto la rottura della roccia con martelli e scalpelli, distruggendo così inevitabilmente la vita ed i microrganismi esistenti dell’ambiente marino alterandone irrimediabilmente l’ecosistema.
Ebbene, l’analisi del fenomeno criminale e la perfetta conoscenza del capillare “sistema” dell’illecita commercializzazione consente oggi ai militari della Guardia Costiera stabiese di poter intervenire lungo l’intera illecita filiera andando così ad indebolirla:
Dice il Comandante CF (CP) Guglielmo CASSONE… ora tocca ai consumatori, agli acquirenti di turno che nel corso di mesi e mesi di attività investigativa sono stati individuati dai militari del Nucleo di Polizia Giudiziaria, in considerazione del fatto che se la richiesta cala fino a scomparire questi cd. “Predoni del Mare” non avranno più motivo di immergersi e perpetrare in danno dell’ecosistema marino tale scempio.
I militari hanno annoverato nei loro data base informatici centinaia di nomi di acquirenti consumatori del prezioso mollusco bivalve, oltre che diverse decine di esercizi commerciali quali pescherie, trattorie, ristoranti, venditori ambulanti, etc. che non curanti continuano a richiederne soprattutto nei fine settimana, decine di chili a soggetti ed intermediari ben addentrati nel “sistema”, per poi rivenderli ricavandone ingenti guadagni.

La Guardia Costiera nell’ultimo anno e mezzo ha alzato il livello di attenzione decisa a contrastare tale fenomeno e diversi soggetti acquirenti e consumatori sono stati già colti in flagranza nel mentre acquistavano e detenevano “Datteri di Mare” per il successivo consumo e/o addirittura utilizzo culinario.
A comprova dell’azione posta in essere dai militari stabiesi della Guardia Costiera Italiana a culmine della meticolosa attività d’intelligence è l’operazione condotta nella giornata odierna che consentiva di rintracciare la vendita del prezioso mollusco bivalve, qual è il Dattero di Mare, dal momento della sua raccolta, alle successive fasi del trasporto, stoccaggio, conservazione e vendita finale al consumatore acquirente di turno.
I militari seguita l’intera illecita filiera hanno atteso il momento in cui l’acquirente di turno recatosi in una delle pescherie stabiesi acquistasse il mollusco – Datteri di Mare e dopo averne formalizzato l’acquisto rintracciava gli acquirenti sottoponendoli ad un controllo di polizia che riscontrava nel cofano della macchina una busta contenente frutti di mare quali mitili e tartufi di mare di cui ne è consentita la vendita e, all’interno della stessa un’altra busta contenente un paio di chili di Datteri di Mare.
I soggetti venivano accompagnati presso gli uffici del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera e deferiti alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata di cui avvisato il PM di Turno che ne autorizzava la distruzione del prezioso mollusco bivalve.
Accertamenti condotti in capo ai soggetti deferiti all’AG. mettevano i militari difronte ad una triste realtà…. dove i due consumatori, E.G. ed E.P., acquirenti di turno, essere noti imprenditori stabiesi, conosciuti nell’hinterland vesuviano, persone colte ed istruite della cd. “Stabiae Bene”, i quali si erano rivolti al “sistema” per acquistare il prezioso mollusco bivalve – Datteri di Mare, tanto che al momento della sottoposizione al controllo uno di essi era intento ad acquistare pasta ed altri generi alimentari in una nota “Boutique” stabiese per la successiva degustazione culinaria.
Oltre ad i due imprenditori stabiesi i militari del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia deferivano all’Autorità Giudiziaria anche tale A.G., titolare della pescheria dove gli stessi si erano recati per acquistare insieme ad i frutti di mare (mitili e tartufi di mare) il prezioso mollusco bivalve – Dattero di Mare, soggetto già noto ai militari e già più volte deferito per analoghi e specifici reati.
Ai tre sono stati contestati una serie di reati tra cui spiccano la ricettazione e il danneggiamento ambientale.
L’operazione di oggi rientra nella più ampia attività di indagine che la Guardia Costiera sta portando avanti, a tutela della salute pubblica.
Ancora una volta si è dimostrato il danno ambientale che si procura alla flora ed alla fauna marina nell’attività di estrazione illegale del Dattero di Mare, in quanto si tratta di un mollusco bivalve che cresce all’interno di buchi che scava nella roccia sott’acqua, motivo per cui per pescarli è necessario distruggere e devastare irrimediabilmente ed irreversibilmente interi tratti di costa della Penisola Sorrentina, da Vico Equense a Massa Lubrense interessando anche tratti di costa ricadenti nell’ambito dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella.

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