(di Carlo Carrillo) – Una storia dai contorni inquietanti quella che si sta consumando al comune di Castellammare di Stabia, infatti tutto parte dalla promulgazione di un bando per l’assunzione in servizio di un disabile psichico, categoria B1, approvata con determina dirigenziale, n° 175 del 30/11/2017 dal comune stabiese, a firma del responsabile del procedimento – Sig. Lucio Oliviero e del dirigente dott.ssa Sabina Minucci- . Il bando dopo aver concluso il suo regolare iter burocratico, ed al momento di stilare la graduatoria degli ammessi, avrebbe trovato i suoi primi intralci davanti a “problematiche ambientali” che, secondo fonti ben informate, sarebbero nati proprio negli uffici preposti alla competenza ed al controllo sugli atti afferenti il suo regolare svolgimento. Una manfrina che si è compiuta con una serie di atti, vedasi esclusione dalla graduatoria per poi concludersi con una repentina riammissione, che hanno visto un candidato al concorso, figlio di una collaboratrice della dirigente, presentare istanza di riammissione alla graduatoria, dalla quale risultava escluso per carenza del requisito attestante lo stato di invalidità psichica accertata dalla competente commissione sanitaria, integrando la richiesta con una semplice autocertificazione. Poteri rientranti nelle competenze dell’ufficio preposto? Noi questo non lo sappiamo, ma sappiamo bene, invece, che molte cose sono accadute al comune in relazione a questo candidato al concorso, ed oggi candidato anche alle comunali con la lista di Nappi, che appaiono quantomeno angoscianti. Basterebbe solo pensare che il candidato, Catello Cascone, risulta tra i pochissimi ad aver partecipato al progetto “Garanzia giovani” ed aver, addirittura, potuto fruire di una proroga di ulteriori sei mesi, secondo quanto accertato avrebbe svolto anche le funzioni di presidente di seggio alle consultazioni elettorali e, caso unico e raro, risulta sorteggiato come scrutatore alle prossime comunali del 10 giugno p.v., al seggio n° 27, pur esistendo lo status di incompatibilità con il ruolo di elettorato passivo che oggi ricopre nella qualità di candidato consigliere. Resta inoltre da registrare che, manco a farlo apposta, nella lista dei 5stelle risulta l’unico candidato privo dei dati anagrafici, relativi alla data di nascita, a fianco del proprio nome e cognome. Una serie di circostanze molto “inquietanti” che, partite da una certosina denuncia di Lupo Carlo, hanno stimolato l’interesse degli investigatori che, con sollecitudine, hanno aperto un corposo ed interessante fascicolo presso la procura di Torre Annunziata. Quali saranno le conseguenze di questa indagine? Basta solo saper aspettare per conoscerne l’esito ma, alla luce della celerità con la quale procedono gli accertamenti, siamo convinti che basterà poco tempo al magistrato per far luce su di una vicenda che si è rivelata un vero e proprio “pasticcio” per la sagace dirigente del settore. Ah però, però, però!!!
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