(di Red) “La sinergia con il Parco Archeologico di Pompei e il direttore generale Massimo Osanna ci consentirà di valorizzare ulteriormente il nostro patrimonio di storia e cultura. L’interesse nei confronti dei reperti risalenti alle origini di Stabia cresce a dismisura e noi ci faremo trovare pronti per dare impulso al turismo culturale in città e per consolidarci nel circuito archeologico del Grande Progetto Pompei”. Così Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia, in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Alla ricerca di Stabia’, allestita all’interno dell’Antiquarium di Pompei fino al 31 gennaio 2019. I ritrovamenti della necropoli di Madonna delle Grazie e del santuario extraurbano di Privati sono stati traslati a Pompei dall’Antiquarium stabiano per un’esposizione che consente di ricostruire le dinamiche insediative del territorio e le sue vicende storiche in epoca preromana.
“In queste ultime settimane sono tante le iniziative mirate a valorizzare la cultura e i reperti storici dell’antica Stabiae. – prosegue Cimmino – Passerà al vaglio del consiglio comunale del 3 agosto l’accordo tra il Parco Archeologico di Pompei e il Comune di Castellammare di Stabia per la valorizzazione della Reggia di Quisisana con l’istituzione del museo archeologico e della scuola di alta formazione. La nostra amministrazione comunale, in tal modo, ha lanciato un segnale chiaro alla città, incentrando sulla cultura il primo provvedimento di giunta, che arriverà in aula il 3 agosto. Le visite notturne con percorso illuminato a Villa San Marco, negli scavi di Stabia, hanno riscosso inoltre un grande successo di pubblico al primo appuntamento e si ripeteranno il 4 e l’11 agosto e il 1° settembre per dare ulteriore visibilità alle vestigia di Stabia. Ed ora il direttore Osanna riafferma il suo interesse per Castellammare attraverso l’esposizione di una collezione che racconta frammenti di storia del nostro territorio. E proprio Osanna ha annunciato di aver stipulato una convenzione con la Soprintendenza di Napoli, le Università di Napoli e Salerno e la Columbia University per la riscoperta e la conoscenza dei nostri reperti nel mondo. Siamo sulla strada giusta e insieme riporteremo agli antichi splendori il nostro patrimonio culturale”.
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