(di Red) Ho letto il comunicato della coalizione civica e mi son chiesto: mo’ che faccio rispondo o rido? Bene, ho prima sorriso, poi ho deciso di rispondere.
Veramente pensate che di fronte a voi ci sia un fesso?
Veramente pensate che si possa prendere in giro l’universo mondo, al punto di raccontare una storia diversa da quella che è realmente accaduta?
Ma avete letto il verbale che avete sottoscritto a nome della coalizione che rappresentate?
Bene, lo stesso è diviso in due parti, una prima dove il consigliere della coalizione propone in modo legittimo ciò che ha sostenuto attraverso il comunicato: si fa il sorteggio per gli scrutinatori. La seconda parte dove, dopo ampia discussione, la commissione decide all’unanimità di procedere con la nomina diretta per il 50% e con il sorteggio per il restante.
Unanimità quindi, anche con il voto della consigliera.
L’italiano è una lingua complessa, bella, affascinante, ma chiara.
Insomma si è utilizzata la stessa procedura, prevista dalla norma sia chiaro, legittima, ma che la stessa consigliera aveva duramente criticato sia alle elezioni comunali, che dopo la sua elezione in commissione.
C’è scritto questo, non altro cari consiglieri della colazione civica. Non prendete in giro voi stessi, lede innanzitutto la vostra intelligenza, non la faccia, ognuno con quella fa ciò che vuole e non mi permetto di giudicare.
Non c’è nessun attacco ad personam, nessun attacco ad una parte della minoranza, c’è solo un metodo, criticato dalla stessa consigliera, che non è piaciuto, che non condivido.
Non si tratta di quisquilie o pinzillacchere, ma di un costume, di una consuetudine, tutto legittimo sia ben chiaro, che non apprezzo però, e su questo non c’è maggioranza o minoranza che tenga. Lo reputo sbagliato e basta.
Nel mio vocabolario, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, non esiste la parola consociativismo, a meno che non si tratti di un errore di stampa.
Va detto inoltre, che dopo l’elezione della consigliera avvenuta in quel modo e la nomina degli scrutatori, gli indizi sono passati a due e da amante del giallo non posso che constatare che trattasi di prova.
La risposta della coalizione civica poi, la ritengo ancor più grave perché ipocrita, nasconde la verità sottovalutando l’intelligenza altrui. Questo è sinonimo di disonestà intellettuale. Le cose che si fanno, tanto più quando son previste dalla norma, poi si rivendicano non si prendono le distanze con una nota posticcia che racconta mezze verità”, lo ha detto il consigliere comunale di LeU, Tonino Scala.
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