(Red) – Da circa un anno, proprio mentre in questi giorni ci apprestiamo a festeggiare il compleanno, è comparso anche nel nostro italico paese il virus per eccellenza che, a causa della poca conoscenza di questo nuovo flagello, ha mietuto dolore e morte tra i cittadini italiani oltre che stabiesi. Lo scorso anno, proprio nei primi giorni di marzo, iniziò la corsa sfrenata ai dispositivi di sicurezza di cui, il nostro paese, ne risultava sprovvisto e con un piano anti pandemico risalente ai primi anni del terzo millennio, così come venuto fuori da alcune dichiarazioni filtrate, fortunatamente, in seguito alla crisi di coscienza di alcuni eminenti scienziati. Nel redigere il piano di fornitura dei dispositivi di sicurezza si ravvisò la necessità di rifornire la sanità italiana anche di ventilatori polmonari nel tentativo, ormai resosi necessario, di accrescere i posti letto di terapia intensiva che, nel nostro paese a quel tempo, si dimostrarono insufficienti e poco attrezzati. E fu questo il motivo per cui si scatenò la corsa all’acquisto dei ventilatori polmonari che, nel pieno di una grave pandemia in corso, era molto difficile reperire in considerazione dell’accresciuta richiesta di apparecchiature salvavita fondamentali per supportare la terapia di quei pazienti che, colpiti in forma grave dal virus, hanno bisogno di essere ricoverati in terapia intensiva. E nel frattempo cosa accade? Accade che, in coda alla seconda ondata, si ripete al San Leonardo la stessa “nefasta tarantella” dei primi giorni di novembre scorso quando, al fine di dimostrare che esistono ancora, i Piddini stabiesi si esibirono in una squallida e becera sceneggiata. La nostra redazione, sempre sensibile su questo tema così importante, anche questa volta, svolgendo il proprio ruolo di giornalismo d’inchiesta, ha scoperto che nonostante 20 malati Covid ricoverati su 13 posti letto disponibili al San Leonardo, e la lunga fila d’attesa dei pazienti in ambulanza fuori al nosocomio stabiese, in un presidio sanitario risultano belli ed imballati (al calduccio) circa 15 ventilatori polmonari in attesa di essere utilizzati al servizio dei pazienti che nel frattempo, in attesa di ricovero, rischiano la propria vita. Ancora più grave risulta la conta dei posti Covid che, in fila a Castellammare, risultano solo pochi pazienti ricoverati a Nola ed a Sorrento, per non parlare poi dell’infelice scelta di spostare il primario stabiese a Bosco (si dice per l’ampliamento dei posti letto) mentre continua l’inutile corsa delle ambulanze verso il San Leonardo. Dove sta il PD stabiese e, cosa ancora più importante, ci chiediamo se è questa la sanità che questo comprensorio merita, visto che, nonostante la preziosa dote dei Ventilatori Polmonari, non si riesce ad allestire una seppur temporanea terapia intensiva in quel di Gragnano? Ma Sosto, tutto questo lo sa? Di certo si sa che questa mattina era in regione per rispondere sulla curiosa vicenda del “Bando fantasma” che, a quanto pare, sembra sia servito per assumere una quindicina di amministrativi parenti di politici e sindacalisti del territorio. E chest’è!

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