(di Redazionale) – Un silenzio assordante in città, parole e musica di Michele Serrapica, ex sindaco della città della pasta, che tempo fa iniziò a denunciare fatti e misfatti messi in campo nella città che lo vide governare agli inizi degli anni duemila. L’accusa che lanciava alla città, l’ex primo cittadino, era quella di rimanere silente ed omertosa rispetto ad alcuni gravi fatti che, a suo avviso, hanno avvolto e travolto, da ormai troppo tempo, l’intera ed operosa cittadina ai piedi dei monti lattari. “La città va al degrado i cittadini continuano a loro insaputa – insiste Serrapica come un fiume in piena – a subire provvedimenti amministrativi che incidono pesantemente sulle loro tasche – ed affondando la lama sottolinea che – nel luglio del 2018, sono stati pagati alla società che effettua la raccolta differenziata, raccolta effettuata dal cittadino ma che molte volte diventa indifferenziata, in quanto si mischia tutto, la somma di 220.000 euro non dovuti”. E si domanda, e chiede,: “Ma a chi sono andati questi soldi? Solo alla società?” Una cifra esorbitante che, a suo avviso, non andava pagata, ma la Buttol non poteva neanche riscuotere cifre che, sempre secondo la sua tesi, non gli sarebbero spettate e che, nonostante il pagamento della rilevante cifra, i lavoratori sarebbero stati ancora una volta mortificati. Ma al netto della grave e circostanziata denuncia, dell’ex sindaco gragnanese, quello che a nostro avviso sembra inquietante è che, nonostante siano state inviate denunce ed informative persino alla procura della Repubblica di Taz, nulla è mai accaduto in termini concreti nonostante che, a quanto emerge dalla lettura degli atti pervenutoci, sia stata sollevata una questione di legittimità rispetto all’espletamento stesso della gara di affidamento che avrebbe rilevato la presenza di un ex assessore, all’epoca in carica in una città confinante, all’ambiente che avrebbe ricoperto in quella sede il ruolo di consulente della società aggiudicatice dello stesso appalto, rappresentando pertanto una grave turbativa d’asta. Un fatto molto singolare che, a quel che sembra, non sia solamente legato alla certosina “fotocopia” del capitolato di appalto (identico finanche nella punteggiatura) ma anche, e soprattutto, al ruolo ricoperto dal personaggio, circostanza regolarmente denunciata da Serrapica con nome e cognome, che guardacaso non faceva mancare la sua “ingombrante presenza” neanche nel giorno della denuncia di Nicola Cuomo, in occasione del fallimento di Multiservizi, durante la conferenza stampa svoltasi presso palazzo Farnese di Castellammare di Stabia. Molte assonanze procedono velocemente sull’asse della questione “ambientale” del comprensorio e considerato che sul territorio insistono problemi che, a quanto pare, sembrano manipolati da un’unica ed artificiosa regia, abbiamo pensato bene di verificare attraverso una nostra approfondita inchiesta il misterioso “Filo di Arianna” che potrebbe, almeno lo speriamo, condurci al “puparo” che da ormai troppi anni muove le fila della “Munnezza” su tutto il comprensorio che da Sorrento, passando per Castellammare, conduce attraverso i Lattari fin alle soglie del Vesuvio. Noi ci proviamo, i risultati? Tempo al tempo!!! Azzzzzzz.

 

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