(di Red) – Era già accaduto in passato, e la nostra testata ne aveva già ampiamente parlato, che A.M. Tecnology, la società che si occupa della rimozione e del conferimento rifiuti nella città delle acque, erogasse stipendi e competenze con qualche settimana di ritardo rispetto agli accordi intercorsi con le OO.SS. di categoria. Questa situazione, nonostante la comunicazione della società ci abbia più volte sottolineato che sarebbe stata sanata, si è riproposta ancora una volta questo mese di settembre. Infatti, fino a due giorni fa, nessun lavoratore aveva visto ancora comparire sul proprio conto il bonifico delle personali spettanze, e solo ieri mattina alcuni lavoratori hanno iniziato a vedere gli effetti della protesta, messa su dalle organizzazioni sindacali che hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il sindaco, cominciando a ritrovare sul conto traccia dell’avvenuta corresponsione dello stipendio. Evidentemente, la rivendicazione sindacale al sindaco Cimmino di agire ed operare secondo quelli che sono i principi previsti dall’art.5 della L. 50/2016, hanno ottenuto, con il deciso intervento dell’amministrazione, il risultato auspicato. Quanto previsto dall’art. 5, comma 1, altro non è che il richiamo alla P.A. di esercitare il controllo analogo sugli atti della società appaltatrice e che testualmente recita che:
- Una concessione o un appalto pubblico, nei settori ordinari o speciali, aggiudicati da un’amministrazione aggiudicatrice o da un ente aggiudicatore a una persona giuridica di diritto pubblico o di diritto privato, non rientra nell’ambito di applicazione del presente codice quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
a) l’amministrazione aggiudicatrice o l’ente aggiudicatore esercita sulla persona giuridica di cui trattasi un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi.
In virtù di questa normativa, sembra che ad oggi quasi tutti i lavoratori abbiano visualizzato il pagamento, in disparte qualche sparuto gruppo che, a quanto appare, ancora non riescono a vedere il pagamento per motivi legati alla lentezza della lavorazione degli atti addebitabile esclusivamente al proprio istituto di credito. Un problema che oggi sembra sia stato risolto, al netto della continuità con la quale si sta ripresentando da parecchi mesi, ma quello che ancora insiste nella propria condizione risulta essere il problema dei versamenti al “Previambiente”, il fondo della previdenza complementari dei lavoratori del settore, che risultano inevasi da circa dieci mesi. Torneremo quanto prima su questa vicenda dopo aver approfondito, in modo adeguato, le ragioni per le quali persiste questa delicata “sofferenza”.
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