(Red) – Era stata organizzata una manifestazione che avrebbe dovuto, attraverso un velocissimo Flash-Mob, far sentire all’amministrazione comunale, capeggiata da Cimmino, la voce della cittadinanza stabiese in relazione ad un tema molto sentito in città, ossia la balneazione e l’uso gratuito delle spiagge sul territorio stabiese. Il motivo della mobilitazione? Il caricamento a pallettoni organizzato dalle opposizioni nel corso di appena tre giorni, con attacchi ed improperi all’indirizzo dell’amministrazione che, a propria insaputa, si è ritrovata a dover discutere di un piano, elaborato dal dirigente all’ambiente, caricato dallo stesso al solo fine di poter raggiungere i propri obiettivi professionali e senza tener conto dell’esigenza delle linee programmatiche di esclusiva competenza dell’amministrazione comunale. E così, senza attendere che il provvedimento arrivasse all’esame della II^ commissione consiliare, le sbriciolate opposizioni stabiesi hanno inteso strumentalizzare, senza neppure conoscere i contenuti del provvedimento, organizzando una manifestazione che ha visto la partecipazione di circa cento persone. Nel corso del Tam Tam sui social, per pubblicizzare l’evento oltre all’ora e luogo del raduno, gli organizzatori invitavano i cittadini a portare un telo da mare.
Al Flash-Mob per la liberalizzazione delle spiagge hanno partecipato alcuni consiglieri comunali, tra cui Andrea Di Martino, Giovanni Nastelli e Michele Starace, oltre a qualche ex consigliere comunale del Pd, oggi dipendente comunale neo-funzionaria in servizio al Suap, tutti in bella mostra ad incitare i pochi intimi partecipanti a lanciare messaggi non sicuramente rassicuranti all’indirizzo dell’amministrazione. Nel corso della manifestazione, quasi alla fine della strumentale adunata, alcuni consiglieri comunali hanno indirizzato le proprie attenzioni verso gli allestimenti predisposti per San Valentino utilizzandoli a mò di “stendipanni”, attaccandoci sopra i teli di cui in dotazione, al fine di irridere pesantemente l’iniziativa intrapresa per la “Festa degli Innamorati”. Questo comportamento indecoroso ha rappresentato sicuramente un segnale lesivo sul piano istituzionale e molto negativo, in particolare per il messaggio che un esiguo numero di “pseudo-politici di professione” ha dato alla cittadinanza e soprattutto ai giovani. È normale che arriverà il giorno in cui, sull’esempio di quanto accaduto sabato pomeriggio, accadrà che qualche “testa gloriosa” vandalizzerà qualche panchina in villa, che tirerà calci alle giostrine o che potrà lascersi andare a qualche altro gesto “eroico” danneggiando il patrimonio pubblico, tanto sarà sicuro di farla franca, potendo contare di essere anche giustificato, sulla scorta del “formativo” esempio ricevuto da questi “nobili incivili” (solo per usare un eufemismo) che si sono arrogati finanche il diritto di stabilire se il cuore, o la scritta love in villa comunale, sia una cafonata oppure improponibile. Una risposta seria bisogna pur darla, a nostro avviso, anche attraverso una probabile denuncia per un reato che, a quanto pare, sembrerebbe codificato dall’art. 635 del c.p.; per questo motivo, e avvalendosi dell’inconfutabile dato che questi cuori sono stati particolarmente apprezzati dai giovani fidanzatini, e perché no, moltissimo anche da tante coppie pure in età avanzata che attraverso lo scatto di migliaia di selfie, o lasciandosi fotografare da amici e parenti, si può affermare senza tema di smentita il gradimento ed il grande successo riscosso da questa semplice iniziativa. Del resto basta fare un giro sui social per rendersene conto, ma questa è un’altra storia; considerato che questo atteggiamento insolente, assunto dalle opposizioni con i loro sodali nella giornata di sabato pomeriggio, rientra nella più articolata strategia di alzare spocchiosi polveroni nel vano tentativo di dar copertura a quanto sta accadendo, purtroppo per i cittadini oplontini, in una città confinante e “sgovernata” esclusivamente dai loro “compagni”. Armi di distrazione di massa, schierate in campo al solo fine di spostare l’attenzione degli stabiesi. E chest’è!
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