(Desian) – Un consiglio comunale convocato per approvare la proposta dell’amministrazione Pannullo e, almeno per il momento, rinviare il problema sulla questione Terme affidandola ad un bando “Projet financing” che dovrebbe, secondo il disegno di questa compagine, far ripartire il termalismo nella ex città delle acque. L’inizio dei lavori previsto per le 16.00, in prima chiamata, è slittato in quanto tra i banchi dell’assise mancavano i consiglieri della coalizione di maggioranza. A questo punto, considerata la massiccia ed effervescente presenza dei lavoratori termali, i consiglieri di opposizione hanno iniziato a stizzirsi per questa sorta di “melina politica” messa in campo dall’amministrazione e considerando questo atteggiamento irriguardoso, nonche’ sgarbato nei confronti della città e dei lavoratori, hanno iniziato a protestare vivacemente fino a che i due rappresentanti grillini hanno occupato, rispettivamente, la postazione del presidente del consiglio e del sindaco. Tutto liscio fino alle 17,00, ora in cui la maggioranza ha fatto la propria apparizione in aula. E’ stato a quel punto che, Pannullo ed i suoi, si sono resi conto che i due consiglieri grillini, supportati dal sostegno dei lavoratori, mai si sarebbero alzati dalle postazioni occupate in segno di protesta per le gravi discrasie politiche esistenti all’interno della coalizione amministrativa e per l’atteggiamento di tracotante supponenza assunto sin dall’inizio della consiliatura. Dopo aver tentato per ben due volte di procedere alla chiamata per poter iniziare i lavori, il presidente Melisse, dopo rapidi ed intensi sguardi di intesa con il vicesindaco Di Martino, ha preso la via degli “spogliatoi” in compagnia del Sindaco con al seguito tutta la “corte” dei consiglieri di maggioranza. Poco dopo, il Sindaco in compagnia del presidente del consiglio, si sono infilati in auto diretti alla volta di piazza municipio in Napoli, destinazione Prefettura per rapportare l’esito della strana ed inusuale situazione venutasi a creare nel corso dell’assise comunale. Amato sindaco per una sera, il sindaco, con il pallone sottobraccio, latore di lamentele in Prefettura, mentre i referenti “sommesiani” indigeni malinconici e sconfitti, feriti nell’onore, tornano a casa ripensando ai fasti periodi in cui era semplice “vincere facile”, forse era bello, ma finalmente sembra arrivato, anche per loro, il periodo dei “limoni amari” che potrebbe far riflettere sul quel che costa “sistemare” un giovane parente a fare l’assessore. L’unico a gioire era Amato, felice di aver, anche se solo per una sera, avuto l’opportunità di poter giocare a fare le prove tecniche da sindaco, peccato che questo atteggiamento gli comporterà, insieme alla collega di movimento, una censura con diffida. La politica invece ha perso, quella del confronto, delle discussioni, della mediazione e delle soluzioni per la città ha lasciato il posto a quella della contrapposizione a tutti i costi, e costi quel che costi, senza pensare che la città ha un estremo bisogno di essere governata per uscire da questa empasse che, insieme alla incapacità e sciattezza di chi amministra, la sta facendo precipitare in una situazione che potrebbe divenire irreversibile.
Castellammare di Stabia lì 16/03/2017
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