(Red) – La zona rossa istituita nell’ex città delle acque, agli albori del nuovo anno, è solo un semplice tampone anti-Covid oppure un vaccino non efficace?
Questa è la domanda che molte persone si pongono in città, interrogativo a cui la nostra redazione ha cercato di trovare (invano) esaustive risposte.
Alla luce degli ultimi avvenimenti (giovane rapinato del casco minacciato con pistola nei pressi della villa comunale, teppisti che assalgono e distruggono il treno della Eav mentre a bordo vi erano dei giovani appartenenti alla tifoseria della squadra di calcio del Sorrento, da ultimo il grave episodio dell’agente della municipale aggredita nello svolgimento delle proprie funzioni avvenuto, anche questo, nei pressi della villa comunale) tutti fatti verificatisi proprio all’indomani della istituzione della zona rossa, ci si chiede, a questo punto, se veramente sia stata istituita la zona rossa in città e soprattutto quali siano i piani di sicurezza predisposti dall’Amministrazione visto che la situazione, alla luce di questi casi, appare paradossalmente degenerata.
Il sindaco Vicinanza, che ha dato prova, in questi ultimi mesi, di essere un grande oratore quasi al pari del grande “parlatore” greco Lisia molto noto nell’antichità per aver combattuto i trenta tiranni, ha in alcuni suoi comunicato voluto tranquillizzare la cittadinanza ospitando perfino Sua Eccellenza il Prefetto di Napoli (dott. Di Bari) il quale, sulla scia del sindaco, ha rassicurato la cittadinanza stabiese affermando che nel frattempo vi era un palese calo statistico degli episodi delinquenziali in città.
Tuttavia, sia l’esimio Prefetto che il sindaco Vicinanza, non hanno mai chiarito, e soprattutto dimostrato con i fatti, di aver messo in campo una vera e propria zona rossa preso atto che, per quanto concerne l’ultimo episodio verificatosi, non ci sarebbe stata alcuna pattuglia né alcun presidio di pronto intervento nella zona circostante l’accaduto.
Della zona rossa stabiese, tanto benevolmente acclamata dal Sindaco Vicinanza, sembra che non ci sia registrata alcuna ricaduta particolare, atteso che non si conosce ad oggi quali siano i provvedimenti adottati e che effetto avrebbero prodotto a distanza di quasi un mese dalla sua introduzione.
Eppure l’ordinanza che la istituisce recita che: Il provvedimento avrà durata di tre mesi e prevede il divieto di stazionamento nelle zone indicate per i soggetti che assumono “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti – determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica tale da ostacolare la libera e piena fruibilità di quelle aree – e risultino già destinatari di segnalazioni all’Autorità Giudiziaria per reati in materia di stupefacenti, reati contro la persona, reati predatori, invasioni di terreni o edifici, detenzione abusiva di armi, porto abusivo di armi, porto di armi e/o oggetti atti ad offendere”.
È stato anche successivamente diramato un comunicato dalla Prefettura mirante a precisare che in base a “successivi approfondimenti in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”, il prefetto “potesse adottare ulteriori provvedimenti”.
Di fronte a tal restrittivo provvedimento che interessa per la nostra città il lungo mare e la zona dei cantieri, a fronte ai gravi fatti di cui in epigrafe, sorge spontaneo chiedere al Sindaco Vicinanza di rendere noto, se in sinergia con il Prefetto di Bari, abbia emanato ulteriori provvedimenti restrittivi e quali sarebbero le strategie messe in campo dalla sua giunta volte a garantire la sicurezza in città. Tanto, tenuto conto che come tutti i sindaci dispone di poteri volti a prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, e che per garantire la legalità potrebbe adottare, con atto motivato, ordinanze contingibili e urgenti anche per garantire la sicurezza in città. In questo momento, al contrario, pare che la giunta Vicinanza sia solo interessata, e questo rientra sicuramente nei suoi poteri, ad emettere ordinanze extra ordinem per occultare, molto probabilmente, affidamenti diretti a gogò. E al momento, e solo per il momento, chest’è!
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